Un partner affidabile pronto a giocare la sua partita nello scacchiere dell’Asia Centrale, questo è il Kazakhstan che a pochi giorni dall’incontro fra il Presidente kazako Nursultan Nazarbayev ed il premier italiano Matteo Renzi, ha tenuto una tavola rotonda, presso la Camera dei Deputati, alla quale è intervenuto l’ambasciatore kazako Andrian Yelemessov.

La tavola rotonda organizzata da Isiamed Istituto Italiano per l’Asia ed il Mediterraneo di concerto con l’ambasciata del Kazakhstan in Italia, ha esaltato il ruolo di mediatore democratico che il paese ex sovietico può garantire in qualità di crocevia per lo sviluppo delle relazioni politiche e commerciali dell’Europa verso l’Asia. “Abbiamo delle credenziali per ricoprire questo ruolo – ha detto Yelemessov nel suo intervento – siamo un paese in giovane, in costante crescita e siamo stati in grado di garantire la civile convivenza in un contesto multietnico e multi religioso.

Mentre alle sue spalla scorrevano le immagini del suo paese, dove spiccava l’avveniristico skyline della capitale Astana, l’ambasciatore ha proseguito. “siamo assolutamente determinati nel processo di sicurezza globale prova ne sia lo smantellamento unilaterale del nostro arsenale missilistico e la richiesta di entrare a far parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu; così come il successo diplomatico che ci consentirà nel 2017 di ospitare l’expo con il voto favorevole di 104 paesi su 154.

Il Kazakhstan punta molto su questo appuntamento che ospiteremo su un’area di 177 ettari e che dedicheremo all’energia del futuro, una scelta obbligata in un paese che è fra i maggiori fornitori di petrolio e gas naturale. Abbiamo da sempre un ottimo rapporto con il vostro paese con il quale intratteniamo il 13% degli scambi commerciali, e anche nel recente incontro con il presidente del Consiglio italiano Renzi, al quale ho partecipato, sono stati siglati due importanti contratti di fornitura”.

Il presidente di Isiamed, Gian Guido Folloni ha auspicato maggiori aperture verso i paesi dell’Asia centrale, inquadrando però questa partnership non negli stretti confini del bilateralismo fra paesi ma piuttosto in un quadro di geopolitica multipolare, che possa vedere tutta l’Europa impegnata in questo fondamentale dialogo per la pace e lo sviluppo, sollecitando una crescita di livello delle politiche dell’Unione Europea, che possa cancellare le spinte nazionaliste che si sono viste anche nelle ultime consultazioni continentali. Folloni ritiene che esistano le condizioni per realizzare un corridoio di tipo commerciale e politico che possa unire il Mediterraneo all’Asia centrale e il Kazakhstan ha tutte le credenziali per divenirne il collettore principale, come confermano gli accordi che ha saputo sottoscrivere con i paesi ex sovietici che lo circondano, aree dove regna l’instabilità politica e la presenza di pericolose cellule terroristiche”.

Alla tavola rotonda sono intervenuti fra gli altri l’onorevole Ettore Rosato, l’ex Vice Ministro degli Esteri Ugo Intini e Riccardo Migliori già presidente europeo dell’assemblea parlamentare dell’OSCE. Andrian Yelemessov nelle sue conclusioni ha poi invitato la stampa internazionale a riconsiderare in positivo gli accordi fra i paesi ex sovietici e la Russia: “titolo del tipo “Putin si ricostruisce l’impero” sono assolutamente fuori luogo e fuorvianti, noi crediamo che nessun paese possa vivere in pace e progredire se non riesce a definire con chiarezza le regole ai suoi confini, ancor più quando fra questi c’è un grande paese come la Russia, che nell’area resta un leader incontrastato per potenzialità socio-politiche e commerciali.

Poi vi dico che ho incontrato molte volte Vladimir Putin e sono certo che neanche lui auspica un ripristino dell’ex impero sovietico.

Quindi vi dico trattate con noi e soprattutto venite in Kazakhstan ne rimarrete sorpresi positivamente”.

Massimo D’Anastasio

16 Luglio 2014

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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