LE CUORISTA’ DI APPROCCIO AL PERSONAGGIO, LA VITA DA SET ATTRAVERSO LA FEDE
Atlasorbis ha intervistato l’attore e regista Angelo Maria SFERRAZZA, ripercorrendo i momenti e le emozioni vissute che hanno portato al successo del film UN SANTO SENZA PAROLE
Qualche settimana fa TV 2000 ha mandato in onda il film UN SANTO SENZA PAROLE dove lei interpreta San Felice da Nicosia, anno di uscita 2015, bel nove anni fa. Torniamo indietro nel tempo e ci racconti come è nata la scelta di Angelo Maria Sferrazza come attore protagonista, l’impegno, le emozioni, ma anche le difficoltà vissute durante la realizzazione del film
Sono stato scelto dal regista Tony Gangitano, perché mi conosceva già per alcuni altri film che aveva girato. Ho deciso di accettare il ruolo perché San Felice è un personaggio storico molto interessante: è un Santo del ‘700. Non c’erano molti elementi sulla storia, ma usando il metodo Stanislavskij ho voluto spingermi di più sulla spiritualità dei cappuccini, mi sono chiuso in convento per sei mesi, ho indossato per sei mesi il saio e ho fatto la vita da frate, dando così un’impronta più vera della spiritualità cappuccina.
Il frate che visse nella Sicilia del 1700 è stato beatificato il 12 febbraio 1888 da Papa Leone XIII e canonizzato il 23 ottobre 2005 da Papa Benedetto XVI, venerato per i suoi miracoli e per la sua grande testimonianza di fede. La storia è stata motivo di fascino e attrazione per lei?
Assolutamente sì. Sono stato sempre affascinato dai personaggi storici, sono i miei preferiti perché danno la possibilità di fornire un contributo storico alla storia e soprattutto al personaggio, adoro i film in costume. San Felice mi ha lasciato tanto della spiritualità cappuccina, un Santo che preferiva i fatti che le parole.
Le indico alcuni nomi: Antonio Cangitano, Luigi Maria Burruano, Guia Jelo, Fabrizio Bracconieri, Benedetto Lo Monaco. Il rapporto con loro durante le riprese e cosa è rimasto ancora oggi tra lei e loro?
Lavorare con il grande Luigi Maria Burruano è stato un grande onore ma soprattutto una scuola formativa; è nata una grande amicizia, ma purtroppo Luigi ci ha lasciato nel 2017. Ho pianto tantissimo poiché per me era un padrino artistico. Ha rappresentato la Sicilia come pochi. Il suo operato andrebbe studiato nelle scuole di cinema e recitazione. Con Fabrizio Bracconeri ci si sente spesso, è un artista molto preparato e attento ai giovani e questo fa di lui una persona sensibile. Per me è un amico vero. Guia è eccezionale, un’artista unica. Io la adoro. Ho lavorato con lei anche in altre occasioni: nel film “Franchitto io non ho paura” ad esempio, con la regia di Franco Arcoraci. Lavorare con Benedetto Lo Monaco è stato molto semplice. Riusciamo a essere in sintonia e durante il set preparavamo le battute insieme all’aiuto regia Maddelisa Polizzi. Ho girato tante scene con Benedetto e mi sono trovato bene.
Se dovesse oggi girare ancora il film in argomento cosa proporrebbe, valutando l’attuale scenario di vita?
Non accetterei di farlo, non è stato solo un discorso di recitazione ma anche e soprattutto spirituale. Anche se lo girassi tantissime altre volte non verrebbe mai lo stesso o addirittura migliore. Quell’esperienza rimane tale, unica e irripetibile.
Fede e Angelo Maria Sferrazza. Quanto è importante la preghiera e quanto è stata ed è importante nella sua vita. Oggi secondo lei esiste più fede o meno del passato fede nelle persone, oppure si prega solo nei momenti difficili?
La fede è personale e sicuramente molto importante. Stiamo passando un periodo storico molto difficile dove la pace è compromessa. Bisogna pregare tanto e con il cuore aperto. Anche se permarrà la fede, molti si perderanno per strada come sta scritto nella parabola del seminatore in Matteo 13,1-23, – Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.
Da qualche anno si è associato con l’Associazione ARGOS Forze di POLIZIA, anche per sostenere e dare forza alle buone cause e azioni che percorre ARGOS. Fare attività associativa la rende più appagato e cosa le ha colpito di ARGOS?
Fare attività associativa allegata al percorso delle buone azioni con il format che portiamo avanti dal titolo “A Scuola con Legalità” non solo mi appaga, ma mi dà la possibilità di essere un artista completo, perché mettere la propria arte a disposizione dei giovani è assolutamente necessario. Presto uscirà un libro su Rosario Livatino, giudice ucciso dalla mafia nel 1990 ad Agrigento. Scritto con Daniele Marasco e Simona Schembri. Il Presidente ARGOS dott. Gianluca Guerrisi e il Vice Presidente ARGOS dott. Fausto Zilli hanno subito creduto nel mio lavoro e nel libro, infatti hanno deciso di parteciparvi scrivendo le loro impressioni sulla lettura del libro, perciò sono molto entusiasta della loro presenza e mi onora tanto. Un privilegio per pochi.
Quali sono i prossimi lavori?
È uscito al cinema il Film “Goffredo Mameli” con Vincent Riotta, Maria Grazia Cucinotta e la Sandrelli. Inoltre è stato presentato in America il film “Global Harmony” con la Regia di Fabio Massa e con un cast italoamericano pazzesco: Morgan David Jones, Rasha Bilal, Randall Paul, Denny Mendez, Enrico Lo Verso, Cristina Donadio, Sergio Muniz, Tomas Arana, Nicola Acunzo, Tony Campanozzi, Pietro De Silva, Faty Ba, Taylor Thomas, Jonathan Hamrick. In TV ho preso parte a due serie “Viola come il mare” con Francesca Chillemi e “Protezione civile” con Ambra Angiolini.
IL TRAILER UFFICIALE DEL FILM
ALCUNE IMMAGINI DEL FILM
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Per la redazione nazionale rubrica “Informazione”
..:: Atlasorbis – news quindicinale 06 marzo 2024