Gli sgomberi dei campi nomadi abusivi sono sospesi fino al primo maggio, ma non è sospesa la polemica che accompagna l’azione della giunta Alemanno per l’attuazione del Piano nomadi. Il Piano prevede la chiusura dei cinque campi tollerati di Tor Dè Cenci, Baiardo, Foro Italico, Monachina e Muratella, che va ad aggiungersi a quelle già effettuate del Casilino 900 e di La Martora e l’eliminazione degli altri accampamenti abusivi presenti in città.

Fino ad oggi ne sono stati smantellati 500, e la “rivoluzione copernicana” nell’approccio al problema di rom, come l’ha ribattezzata Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale, proseguirà per la sua strada, “perché è stata legittimata dal voto popolare già nel 2008, quando vinse il sindaco Alemanno proprio sui temi della sicurezza e in particolare per risolvere la spinosa questione nomadi”, rammenta Santori, che dice basta al buonismo a tutti i costi e sostiene con forza che è dalla programmazione che pone in primo piano valori come sicurezza, integrazione, legalità e solidarietà che bisogna partire per risolvere il problema dei rom i quali, secondo le direttive stabilite dal Piano, potranno rimanere a Roma esclusivamente in un numero definito e programmato, e solo se disposti a lavorare, mandare i figli a scuola e a vivere nel rispetto delle regole e del decoro.

“Basta con il buonismo a tutti i costi e con la fratellanza finta – afferma Santori – I fatti accaduti alla basilica di San Paolo, occupata a Pasqua da rom capeggiati dagli esponenti di alcune associazioni di volontariato, dimostrano ancora una volta la prevalenza di atteggiamenti ideologici fuori dalla realtà e dalla storia. Per cercare di rendere vero quello che queste persone teorizzano e predicano da anni, faccio quindi una proposta: l’istituzione di un albo della solidarietà presso i servizi sociali del Campidoglio, al quale potranno aderire tutte le associazioni, gli enti religiosi e laici, e i cittadini privati che vorranno tendere una mano ai rom sgomberati, dando loro ospitalità esclusivamente gratuita. Viste le molte critiche rivolte al Sindaco – insiste Santori – credo che sia necessario, da parte di questi soloni della solidarietà, dare un esempio concreto, aprendo le porte delle loro tante proprietà senza chiedere nulla in cambio, dai rimborsi per i volontari a quelli per i pasti, dal vestiario all’affitto per le strutture di accoglienza. Solo così si potrà trovare una soluzione realistica, considerato che le famiglie rom sgomberate continuano a rifiutare gli aiuti dell’Amministrazione”.

Linea dura, quindi, ma coerente, la stessa coerenza che richiede a chi esprime una diverso parere per la risoluzione del problema, una linea che lascia poco spazio ai compromessi: “Non condivido la proposta di contribuire economicamente al rimpatrio dei nomadi, e non è accettabile che la città di Roma si inchini a questi ricatti. Non solo il Piano nomadi non prevede questa opportunità – spiega Santori – ma risulterebbe una scelta scellerata che scatenerebbe un flusso incontrollabile di persone pronte a partire per Roma solo ed esclusivamente per incassare il contributo per tornare poi nel Paese d’origine”.

On.le Fabrizio Santori

Commissione consiliare speciale Politiche per la Sicurezza Urbana

Roma Capitale

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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