Corruzione contestata alla Riso Scotti Energia

Il Sindacato Autonomo Polizia Ambientale Forestale – SAPAF esprime il proprio plauso all’importante operazione condotta stamattina dal Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Forestale di Pavia, denominata “Dirty money” a carico della Società Riso Scotti Energia, il cui impianto era già stato sottoposto a sequestro dall’Autorità Giudiziaria per una precedente indagine sempre condotta dal NIPAF.

La Riso Scotti Energia, per evitare di restituire allo Stato sette milioni di euro indebitamente percepiti per la fasulla produzione di energia pulita, ha elargito consistenti somme di denaro in contante a funzionari compiacenti del Gestore dei Servizi Energetici di Roma; nella corruzione risultano coinvolti il presidente del CdA ed il responsabile dell’impianto; anche il Presidente ed Amministratore Delegato della Riso Scotti SpA era a conoscenza dell’illecita dazione di denaro. E’ finito in custodia cautelare in carcere Franco Centili, funzionario della GSE di Roma, mentre sono agli arresti domiciliari Angelo Dario Scotti, Vice Presidente del CdA di Riso Scotti Energia, nonché presidente del CdA e Amministratore delegato di Riso Scotti SpA; Andrea Raffaelli, funzionario GSE; Elio Nicola Ostellino, consulente di Assoelettrica; Nicola Farina, commercialista del Gruppo Scotti, con studio a Milano.

“L’operazione ‘Dirty money’ – dichiara il Segretario Generale del SAPAF, Marco Moroni – è particolarmente rilevante per la collaborazione dei colleghi del NIPAF di Pavia con quelli della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato di Roma, sotto il coordinamento del Procuratore Capo di Pavia, Gustavo Adolfo Coppa e condotta dai Sostituti Roberto Valli e Paola Mazza”.

“Il coordinamento tra le varie Forze di Polizia è efficace nella misura in cui le peculiarità professionali vengono correttamente coordinate ed utilizzate al fine di evitare sovrapposizioni, ottimizzando le risorse, nel rispetto delle specifiche competenze” prosegue Moroni, “come nella vasta operazione che aveva già portato a misure cautelari importanti e al sequestro degli impianti della Riso Scotti Energia, nel novembre scorso, in quanto venivano utilizzate nella produzione di energia elettrica e termica, oltre alle biomasse vegetali, rifiuti di varia natura – legno, plastiche, imballaggi, fanghi di depurazione di acque reflue urbane ed industriali ed altri materiali misti – che per le loro caratteristiche chimico fisiche superavano i limiti massimi di concentrazione dei metalli pesanti – cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo ed altri – previsti dalle autorizzazioni. Un presunto traffico illecito di rifiuti realizzato all’interno dell’impianto di produzione di energia che ha generato un giro d’affari di circa 30 milioni di euro nel solo periodo 2007-2009 ed ha portato al sequestro dell’impianto e di più di 40 mezzi, all’arresto di 7 persone ed alla esecuzione di 60 perquisizioni”.

“L’operazione ‘Dirty money’, come altre importanti operazioni svolte dal CFS – conclude Moroni – ha consentito di smascherare un sistema di corruzione, attraverso il quale funzionari pubblici agivano in favore di interessi privati, a conferma, semmai ce ne fosse bisogno, della capacità investigativa e dall’alta professionalità con cui i Forestali operano in particolari settori come quello dei rifiuti tossici e delle frodi ambientali e agroialimentari. Capacità che sarà accresciuta quando i Forestali verranno stabilmente impiegati nelle previste Sezioni di Polizia Giudiziaria presso le Procure del territorio della Repubblica”.

Roma, 07 giugno 2011

Ufficio Stampa Sapaf

Nella foto il Segretario generale del SAPAF Marco Moroni

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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