Non sono mai stato in pace con me stesso. Non mi sono mai chiesto cosa fosse l’inquietudine perché non voglio saperlo e credo che non si debba sapere. Fin da ragazzo cercavo quello che mi circondava e trovavo così la felicità. Ho sempre preteso che la spinta iniziale fosse la responsabile delle cose che mi circondavano e allora ho lasciato fare mi sono abbandonato alla regia del Casuale, non ho opposto resistenza intuendo che non hai gli strumenti per tale opposizione ed ecco che è arrivato il teatro e con lui Bechett, l’Assurdo,il ’68 ,la rivoluzione, le emozioni.

Ho capito immediatamente la spinta violenta che mi circondava ed ho lasciato fare:ho lasciato Trento, mia città natale e mi sono trasferito a Roma dove ho vinto un provino per il teatro stabile di Genova diretto da Luigi Squarzina e così eccomi in contratto per tre anni con uno dei più importanti teatri nazionali, ed ho conosciuto attori e registi come Eros Pagni, Lilla Brignone, Ave Ninchi, Tullio Solenghi, Massimo Lopez, Marco Sciaccaluga, Luca Ronconi, Giorgio Strehler, e dopo l’esperienza di Genova, ne sono venuti tanti altri, da Bruno Cirino a Manuela Kustermann, e ancora Pino Micol, Maurizio Scaparro,Mario Scaccia,Anna Mazzamauro, Lino Capolicchio,Lina Sastri, insomma il grande teatro. Mi piaceva. Mi zingarava l’anima .

Ero in linea con il mio universo:storta la circolarità,narcisistica la mia ombra, irritante lo sguardo!

Ho cominciato a scrivere e ancora oggi non so il perché. Scrivo e basta. Ho cominciato a dirigere i miei lavori scegliendo di volta in volta attori che passavano dalle parti dei miei personaggi.

Che idea! Recitavo, scrivevo e dirigevo e giravo il mondo di teatro in teatro. Che vita!

Il teatro come rito, luogo di liberazione dell’intelletto.

Il teatro ha una funzione quasi magica, diviene il tempio nel quale la forza della tradizione, del sogno, della poesia rivela allo spettatore tutto ciò che la storia visibile non può svelare.

Quello che accade in scena è grandioso perché si protrae ben oltre la rappresentazione, facendo emergere il lato oscuro che nasconde le dolorose antitesi dell’anima.

Ed è la mia anima che mi spinge continuamente verso la ricerca di qualcosa di sconosciuto , di non prevedibile, ho sete di baratri fuori mappa ed ogni “viaggio” mi riconduce sempre alle Emozioni;

Le Emozioni e la Tensione sono la chimica che ti mantiene alterato, sono la linea diretta con il tuo destino e la tua determinazione, ed io faccio in modo di mantenere inalterata questa Tensione giorno per giorno; così ho scritto lavori come :- Morte di un clochard per incidente , Solite difficoltà per un omicidio, La Passione di Maria M , Cronache da un quotidiano sconquasso, La trilogia: L’integrazione dell’ombra.

Ogni anima ha un suo mondo e per ogni anima ogni altra anima è un mondo fuori dal mondo, scriveva Nietzsche, e così io dal mio, nel quale sopravvivo ai rinculi della Tensione perenne , mi emoziono ancora per i miei simili, per i quali essere come sono è un continuo rimprovero.

Lauro Versari

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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