Un ragazzo saltella reggendo un papavero ed un vaso contenente un succo, questa era la rappresentazione simbolica del sonno rigeneratore secondo gli antichi greci. Oggi i disturbi di questa importante fase della vita quotidiana sono diffusi e gravi come molti altri stati morbosi.

Il sonno non è che una continuazione incosciente dello stato di veglia, l’elettroencefalogramma dimostra tale realtà. Durante la notte, che è il periodo deputato al riposo per rispetto atavico dei cicli circadiani, vi è un’alternanza di fasi di sonno leggero e profondo (che è di maggiore qualità). L’ultima fascia oraria è caratterizzata dal sonno REM, cioè con rapidi movimenti oculari, durante il quale si memorizzano le esperienze fondamentali del giorno precedente. In sostanza tutto l’organismo beneficia del normale stato di “dolce dormire”, in primis il sistema nervoso, ma è stato verificato che quasi tutti gli organi ed apparati sono stimolati a lavorare con più efficacia.

Soggettivamente rientra nella predisposizione individuale ottenere uno sonno ristoratore attraverso un certo numero di ore: si può essere abituati a dormire tre ore per notte con successivo benessere, oppure accade che 10 ore di sonno lascino stanchezza ed irrequietezza.

La carenza di sonno qualitativamente o quantitativamente valido, capace di prolungarsi nelle settimane e nei mesi, porta all’insorgenza dell’insonnia, una condizione nella quale è difficile l’addormentamento, o il risveglio è precoce, o il sonno è disturbato ed avviene a più riprese.

Esistono forme nelle quali non è riconoscibile alcuna causa (insonnia primaria), mentre numerose possono essere quella della cosiddetta insonnia secondaria. In tale novero includiamo stress, ansia, depressione, manie, allergie alimentari, sindromi dolorose, accadimenti (o visioni di film) eccitanti e emozionanti, disturbi della tiroide o cardiocircolatori, assunzione di alcuni farmaci, pruriti, cambiamenti di abitudini, menopausa, tensione premestruale. Esistono poi malattie specifiche, quali la parasonnia, in cui la persona muove il proprio corpo, anche violentemente, per assecondare ciò che sogna; si va dal semplice incubo fino al sonnambulismo, difficilmente controllabile dal punto di vista clinico, e collegabile ad altri fenomeni simili come lo pseudo-sonnambulismo degli anziani (da farmaci), le epilessie morfeiche dei bambini, il bruxismo (con digrignamento rumoroso del denti), la jactatio capitis (oscillazioni del capo all’addormentamento), le mioclonie (contrazioni muscolari involontarie); tra queste ultime è abbastanza nota la “sindrome delle gambe senza riposo”, presente in soggetti psichicamente agitati o fisicamente stanchi. Infine vanno citati il “phase shift disorder”, proprio degli abituali viaggiatori intercontinentali che non possono dormire regolarmente a causa del continuo cambio di fuso orario, e ancora l’apnea notturna; quest’ultima è rappresentata da una situazione sicuramente peggiorativa del normale russamento, in cui il sistema nervoso centrale interrompe lo stimolo dato dai centri respiratori per problemi ostruttivi delle prime vie aeree, come infiammazioni, aumento della massa adiposa, presenza di una lingua grossa (alla lunga l’alterazione della fisiologica ossigenazione cellulare può portare a seri problemi cardio-circolatori e cerebro-vascolari). Una curiosità, nell’ambito dei disturbi del sonno, è la narcolessia, caratterizzata da irrefrenabili attacchi di sonno durante la giornata. Qualcosa di simile avviene ai metereopatici, i quali soffrono di sonnolenza o torpore con le condizioni atmosferiche che volgono al brutto, e viceversa di ipereccitabilità ed addirittura insonnia con il bel tempo.

Cercheremo di evitare di trattare la farmacoterapia ufficiale, troppo poco rischiosa per il fai-da-te e includente fenomeni di vera o presunta dipendenza. Accenniamo solo alla melatonina, un ormone naturale secreto dalla ghiandola pineale, che regolerebbe disparati eventi biologici ciclici, tra cui il ritmo sonno-veglia; a dispetto del laghissimo uso che se ne fa negli USA, l’efficacia e il meccanismo d’azione non sono stati ancora ben dimostrati. Alternativamente ed a seconda delle esigenze, alcuni consigliano l’agopuntura, la psicoterapia, o l’assunzione di sostanze omeopatiche o fitoterafpiche.

Galeno, uno dei più famosi medici dell’antichità, affidava al succo di papavero ed alla mandragora il compito di portare sollievo agli insonni. Oggi più praticamente si tende ad insegnare semplici regole nello stile di vita. Le più comuni sono: evitare pisolini pomeridiani, non poltrire la mattina oltre il necessario, andare a letto (che sia comodo!) solo se si ha sonno e non usarlo per leggere o scrivere o guardare la TV, mangiare ad orari regolari e non esagerare a cena (alimentarsi né troppo né troppo poco), evitare alcolici e bibite gassate, effettuare un po’ di attività fisica durante il giorno, ricordarsi che il debito accumulato di sonno può portare viceversa ad insonnia, non guardare l’orologio durante la notte in quanto ansiogeno, soprattutto astenersi dall’assunzione giornaliera di sostanze contenenti teina, caffeina, cacao, noce di cola (nelle note bibite e in alcune barre di cioccolato); ora anche la carne, in quanto contenente tirosina, un aminoacido stimolante, è stata posta sotto osservazione. Infine controllare la stanza da letto, che dovrebbe essere del tutto idonea al riposo, buia e silenziosa.

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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