“Io? Noo! Ma che dico.. figurati se mi faccio controllare da una sostanza!”

“ Non riesco più a farne a meno; sento che ogni tanto ho bisogno di dare una scossa alle mie serate..ma giusto una scossa però! Aspetta, ultimamente capita troppo spesso,ho paura che non riesco più a non pensarci a questa cosa cavolo! Prima capitava una volta al mese con gli amici, così per farci due risate,ora però.. Noo! Io? Ma che dico.. figurati se mi faccio controllare da una sostanza!”

Questa è la frase che spesso ascolto e che accomuna quasi tutte le persone che hanno una dipendenza da sostanze stupefacenti , in particolar modo dalla cocaina.

Può capitare però che dicano anche: “ Mi ritrovo non so come invischiato in un incubo,forse è arrivato il momento di parlarne con qualcuno.”

Il lato positivo è che quando arrivano a dire questa frase, si sentono consapevoli dell’ incubo in cui si sono cacciati, ed è proprio in quell’istante che inizia il cammino verso un cambiamento.

Questo cammino è molto faticoso e non sempre alla fine si arriva a raggiungere l’obiettivo prefissato, cioè la guarigione, ma già provarci e riprovarci ,lascia sperare che prima poi si possa tornare ad assaporare la vita, lontano da quel brutto incubo!

Proprio per questo vorrei parlarvi della dipendenza da cocaina, che oggi purtroppo accomuna molti giovani; una dipendenza che nell’ ultimo decennio sta aumentando significativamente.

Premesso ciò, andiamo ad approfondire meglio gli effetti che questa sostanza crea a livello psico- fisico.

In relazione alla frequenza di assunzione ed al contesto psico-ambientale, il soggetto dipendente dal consumo di cocaina modifica nel lungo termine e sempre più radicalmente la coscienza di sé e la percezione delle proprie azioni rispetto all’ambiente.

La dipendenza da cocaina, erroneamente ritenuta solo di tipo psicologico, ha anche un importante substrato fisico legato al neuroadattamento del sistema nervoso centrale ai suoi effetti. Gli studi sull’animale mostrano inoltre che le somministrazioni ripetute di cocaina distruggono selettivamente una parte del cervello (fascicolo retroflesso), con ripercussioni di tipo psicopatologico (psicosi, alterazioni della gratificazione) . Oltre a questi danni del cervello, l’atto di “sniffare” determina un danneggiamento progressivo dei tessuti interni e dei capillari del naso, con riduzione notevole della capacità olfattiva, può comportare frequenti perdite di sangue dal setto nasale, ulcere, perforazione delle cartilagini, con danni che possono portare alla necessità di interventi di chirurgia plastica. L’iperattivazione dell’apparato cardiovascolare, insieme alla vasocostrizione provocate dalla cocaina, sono causa di infarto ed ictus.

La cocaina, però, produce soprattutto danni a livello psichico, il consumo prolungato, infatti, porta ad una progressiva modificazione dei tratti della personalità in senso paranoideo, prevale il sospetto, l’irritabilità, la sensazione di trovarsi in un ambiente ostile, fino, talvolta, al delirio paranoide. La cocaina, infatti, blocca il riassorbimento di noradrenalina e dopamina, causando un eccesso della disponibilità di queste sostanze eccitanti, che possono alterare il funzionamento del cervello facendo comparire disturbi spesso non distinguibili da quelli causati da una psicosi. Il cocainomane è convinto di essere spiato, perseguitato, il tono dell’umore è disforico, in certi casi presenta allucinazioni (tipica la percezione di cimici che corrono sulla pelle, le “cocaine bugs” o allucinazioni visive denominate “bagliori della neve”).

Frequenti sono gli attacchi di panico e uno stato di profonda depressione, che può durare anche alcune settimane. Ovviamente la reazione può essere influenzata da diversi fattori e sebbene l’uso di questa droga porti quasi sempre a modificare il comportamento del consumatore, si possono notare casi in cui pur non verificandosi attacchi di depressione o di panico, si osserva un’accentuazione di tratti patologici del soggetto stesso.( Steven B. Karch,Storia della cocaina,Odoya Bologna 2010, 272 pp./ Vincenzo R. Spagnolo,Cocaina S.p.A., Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2010, 488 pagine).

Incredibile vero? Eppure questi sono gli effetti distruttivi della cocaina.

Arrivare a farne un uso quotidiano non è così difficile come pensano tanti giovani ragazzi (ma anche moltissimi adulti!), l’incubo può entrare nella nostra vita in qualsiasi momento e spesso accade proprio quando ci sentiamo invincibili.

“Io? Noo! Ma che dico… figurati se mi faccio controllare da una sostanza!”
Dot.ssa Francesca Tornatola

Dott.ssa Tornatola Francesca

Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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