Epicentro: Collelongo

Inizio dell’anno all’insegna della tranquillità, una di quelle giornate di festa da trascorrere tra le mura domestiche davanti al camino, aspettando i fiocchi di neve. Dinamiche da festività natalizie che in questo primo giorno del 2019 potevano trasformarsi in un incubo per la comunità di Collelongo che in questo periodo si riempie di persone che tornano in paese per trascorre le festività in famiglia.

Erano le 19:37 quando mia moglie ed io siamo rimasti sorpresi da un forte boato. Paula che in Cile ha vissuto terremoti davvero devastanti ha immediatamente realizzato cosa stesse accadendo.

Secondo quanto riferito dall’INGV si è trattato di una scossa di magnitudo 4.2  registrata a 3 Km a ovest del nostro paese, a una profondità di 17 chilometri, alla quale ne sono seguite altre di assestamento.  IMG-20190104-WA0002Per la fortuna di tutti i collelonghesi la scossa è durata pochissimi secondi, forse cinque, se fosse durata di più e se fosse stato ondulatorio, le cose sarebbero andate diversamente. Infatti non sono stati rilevati danni a persone e cose. A tutela della popolazione, la dott.ssa Rosanna Salucci, sindaco del nostro comune che conta circa 1200 abitanti, ha immediatamente aperto il C.O.C. (Centro Operativo Comunale), che ha risposto positivamente sia in termini di organizzazione che di informazione, mettendo a disposizione delle persone interessate a dormire fuori casa il plesso scolastico ed il bocciodromo. Il nostro territorio è ad altissimo rischio sismico e la memoria ci ha riportati al drammatico evento avvenuto il 13 gennaio del 1915, noto come terremoto di Avezzano, che colpì l’intera aerea della Marsica e della Valle del Liri, causando oltre 30.000 morti. Per questo motivo c’è stata tanta paura tra i cittadini che nonostante le temperature al di sotto dello zero, si sono riversati nelle strade e nelle piazze. Purtroppo bastano poco più di cento anni a cancellare la memoria collettiva. Non è sufficiente avere la coscienza di vivere in una zona sismica per crescere con una cultura della prevenzione sismica. Tant’è che la maggior parte delle persone è convinta che per ripararsi dai terremoti basta mettersi sotto un tavolo. E’ necessario quindi abbandonare l’atteggiamento nei confronti delle catastrofi in generale, basato esclusivamente sulla gestione delle emergenze, e promuovere una campagna di sensibilizzazione e informazione atta ad insegnare ai cittadini come comportarsi in questi casi. La prevenzione è un investimento a lungo termine assolutamente indispensabile per la sicurezza della collettività.IMG-20190104-WA0001

Valentino Pisegna

01/01/2019

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale