Specijalna Enota è l’unità anti-terroristica facente parte del Ministero degli Interni Sloveno. L’unità è stata costituita nel 1990 come Unità indipendente, però la sua storia risale l’inizio del 1973. Il 21 luglio 1972, il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ex Yugoslavia, allora presidente Josip Broz Tito, ordinò la formazione, all’interno delle Forze Armate Popolari jugoslave (JNA) e del Ministero degli Interni delle singole repubbliche jugoslave, delle unità speciali per le operazioni di controguerriglia.
Le unità della Polizia cosi formate non furono adeguatamente addestrate ed equipaggiate per poter combattere le nuove forme di criminalità, ovvero il terrorismo nascente. L’opinione generale attuale è che motivi per il rilascio della direttiva sono stati: attacco terroristico alle Olimpiadi di Monaco di Baviera è l’Operazione nazionale “RADUSA” . Siccome gli atleti israeliani furono sequestrati il 5 settembre 1972 è ovvio che la preoccupazione di Tito fu causata dal evento interno.

I sistemi ONO (Difesa Nazionale) e DSZ (Auto-difesa popolare) jugoslavi furono dunque bocciati al loro primo serio esame; durante l’attacco del gruppo terroristico “Fenix” composto di 19 nazionalisti croati, infiltratosi dall’Austria il 21 giugno 1972. Il loro obiettivo era dar vita a una forma di guerriglia nell’area intorno a Bugojno (Bosnia occidentale). Vi furono tante vittime, 15 terroristi e 13 tra soldati e poliziotti e tanti feriti, perche le forze jugoslave non avevano nessuna esperienza in operazioni anti-terroristiche e furono mobilitati circa 30.000 tra poliziotti e militari.

In quell epoca, il Segretario del Segretariato degli Affari Interni della Repubblica Socialista di Slovenia, Marjan Orozen, ha fondato la Unità Speciale in seno della Republic Segretariato di Affari Interni della Repubblica Socialista di Slovenia (Republiški sekretarijat za notranje zadeve-RSNZ).

Reagendo alla direttiva,RSZN subito organizzo un corso di 40 giorni di durata per le operazioni di controguerriglia, dal 24 julio al 1 settembre 1972 in Ugar , sotto la giurisdizione Ribnica. Partecipavano 41 membri, 39 dei quali finirono il corso con successo. Cosi veniva costituita una unità di 41 specialisti (30 del corso più 2 ufficiali del comando) inseriti in una unità di livello plotone, con tre divisioni (organizzazione militare). Dopo l’addestramento furono reintegrati all’interno della unità originale.

L’esperienza con questa prima unità speciale fu sfruttata per organizzare un altro corso di addestramento con gli ufficiali delle Forze di Polizia che si svolse dal 23 ottobre 1972 al 24 Novembre 1972 a Ugar pri Ribnica. Questa volta il corso fu organizzato in maniera molto più sistematica. Fu fatta una selezione accurata dei partecipanti.

In mese di Dicembre 1972, a base della direttiva n°43/15-S-22/40-A-10/72 di 27. 12. 1972, coloro che hanno terminato con successo quel corso, fu creata Ceta milice za posebne naloge (Compagnia di Milizia per i compiti speciali) della Milizia del Segretariato per gli Affari Interni della Repubblica Slovenia. L’unità aveva lo status di unità repubblicana e poteva essere attivata solo su direttiva Segretario della Repubblica degli Affari Interni o da una persona autorizzata. In questo concetto la unità includeva Plotone per operazioni Speciali (Vod Milice za posebne naloge). Fu anche organizzato il plotone per la protezione installazioni importanti a Ljubljana. Da altra parte, il Plotone per operazioni speciali veniva riunito per la prima volta 1. marzo 1973, perciò questa data oggi viene celebrata come giorno di nascita del reparto.

Il plotone per le operazioni speciali fu diviso in tre sezioni e composto da 35 ufficiali. Dal 1978 al 1990 fu il periodo dell’organizzazione e sviluppo dell’unità. All’inizio la Compagnia ebbe 84 effettivi che poi con la riorganizzazione aumentò a 178. A base del decreto n° 25/5-Z-157/78, Compagnia fu rinominata Unità di Protezione delle forze di Polizia (UPP) meglio conosciuta come ZEM (Zašcitna enota milice) e fu composta da;

Comando, Compagnia per le operazioni speciali, plotone per i compiti di controterrorismo e contro diversioni; Plotone per i compiti di trasporto e ordini operativi; Compagnia per la protezione di persone e installazioni; Dipartimento indipendente logistico; Squadrone indipendente antisabotaggio.

Nuovi compiti e la volonta del popolo sloveno di avere uno stato indipendente, Ministro degli Affari Interni Igor Bavcar 23 agosto 1990. decise di formare Specialna Enota Ministrstvo za notranje zadeve (SE MNZ), nata dal plotone ZEM. Alla sua formazione fu composta dal comando, unità contro terrorismo, unità operative A e B, unità meccanizzata e unità logistica.

Il primo comandante della neo costituita unità fu Vinko Beznik. Dopo la sua formazione, l’unità passò un periodo di preparazione per gli eventuali conflitti militari che si stavano delineando con la fine della Jugoslavia. L’unità fu poi coinvolta nei combattimenti in Slovenia, nel giugno 1991 e dimostrò molta iniziativa, maturità e coraggio.

Durante questa “guerra” di 10 giorni per l’indipendenza della Slovenia giugno/luglio 1991, Specialna Enota ebbe un ruolo importante, svolgendo i suoi compiti costantemente, sorvegliando gli ufficiali alla loro uscita dalle baracche, proteggendo la popolazione locale intorno all’aeroporto di Cerklje e alla fine assicurando la partenza delle Forze Armate federali dal territorio sloveno. Nel dicembre 1991 fu la fine delle operazioni militari dell’unità è inizio periodo di adattamento ai compiti “normali” per i qualli l’unità era destinata.

Nel 1995 l’unità venne ridotta da 146 a 104 membri. A base della nuova Legge per le forze di polizia e la nuova Regola per l’organizzazione interna e sistemazione dei posti di lavoro all’interno del MUP dal 2000, secondo la quale Unità Speciale MNZ Ministero passa sotto dipendenza dell’Amministrazione generale di polizia Generalna policijska uprava (GPU).

Nel 2001 Specialna Enota MNZ cambia nome in Specialna Enota GPU, con totale di 95 poliziotti, e Jože Sironic come comandante del unità, che ora, oltre il comando, includeva tre unità; Unità A, B e C Prossimo cambiamento organizzativo fu efetuatto nel 2004 quando al unità fu di nuovo inserita Enota za protibombno zascito –Unità EOD, Team per la sicurezza anti diversione e sezione istruttori. A partire dal 2008, quando in testa di unità arriva Marijan Anzeljcic, arriva anche un’altro cambiamento nella organizzazione del unità che ora includeva: -Comando SE GPU, -Dipartimento per le attività operative – A con 4 sezioni (A-1, A-2, A-3, A-4) -Dipartimento per il supporto operativo – B con 3 sezioni (B-1 EOD protezione, B-2 istruttori, B-3 logistica Organizzazione e compiti dal 2010 ad oggi La base della SE GPU è collocata a Ugar pri Ribnica nelle vicinanze della capitale Ljubljana. Specialna Enota, è sotto comando di Upravo za policijske specialnosti (Amministrazione per i compiti speciali della Polizia) della Generalni policijski upravi (Direzione Generale della Polizia) e dispone di 92 elementi, sotto il comando del Marjan Anzeljc con i suo vice Milan Plesko. L’organizzazione attuale dell’unità comprende;

Comando
Oddelek za operativno delovanje (Sezione per le attività operative)
Oddelek za operativno podporo (Sezione per il supporto operativo)
Oddelek za protibombno zašcito (Unità artificieri)
Le missioni principali del reparto sono i seguenti; operazioni anti-terrorismo incluso liberazione degli ostaggi, la cattura di criminali particolarmente pericolosi, protezione VIP, protezione dei luoghi particolarmente sensibili e importanti, cattura dei latitanti pericolosi e assistenza ad altre unità di polizia a riguardo formazione di essi. Specialna Enota GPU è addestrata anche per svolgere missioni tipa MAT (Maritime Anti-Terrorism) lungo la piccola costa slovena e nelle acque territoriali. Dopo l’integrazione di Slovenia in Unione europea e nella NATO, per SE GPU è iniziato un intenso ciclo di scambi addestrativi e, in seno di programma di scambio, esegue formazione, con le unità simile europee: il RAID francese, “KOBRA” austriaci, SEK di Baden-Württemberg tedesca, UEI spagnolo, UOU slovacca e le unità antiterrorismo albanese e italiane. Ma vi sono stati scambi anche con altri ex jugoslavi, croati ATJ Lucko, bosniaci e macedoni nonché con il SAJ di Belgrado. Selezione Selezione per riempire l’unità è simile a quella di altre unità di tutto il mondo. Comandanti di unità sulla base di analisi dettagliata e monitoraggio delle unità di personale tipiche di determinati lavori o una volta l’anno, in caso di necessità per un certo tempo, ha deciso di condurre un processo di selezione per riempire i posti vacanti e il processo è diviso in 4 fasi. Il primo passo è richiesta per ammissione nel unità.

La richiesta per l’ammissione alla Specialna Enota va mandato direttamente all’Unità, dove il curriculum di ogni candidato viene esaminato molto seriamente, dopo di che vengono trasmessi al Ministero degli Interni da dove poi i Candidati sono chiamati al test selettivo.

Gli ufficiali di Polizia si arruolano volontari e il candidato viene sottoposto ad un test interno. Precedentemente deve accontentare due condizioni basilari; deve essere in servizio di Polizia almeno da 6 anni e 6 mesi e non deve avere più di 28 anni di età, mentre i requisiti speciali includono le seguenti azioni; controlli-fisiche come la corsa a 60 m (8,2 s), corsa a 2400m (10 minuti), sedili salto in lungo (250 cm), alzando truppe (55 volte in 60 secondi), il nuoto sott’acqua nella lunghezza del 10 m ed il sollevamento pesi da una profondità di 4 m, 60 flessioni in 90 secondi, un successo i percorsi di transizione con ostacoli per 2 minuti. Al momento SE GPU rimane chiusa al personale femminile perché gli interventi dell’unità speciale richiedono velocità e forza fisica. Secondo passo è l’esame preselettivo con la presenza del comandante dell’Unità e L’ufficiale responsabile per l’ammissione dei nuovi candidati.

Questo esame rende possibile la valutazione del candidato e la sua motivazione per entrare nell’Unità speciale. In effetti la motivazione è cruciale per l’ammissione all’Unità, perché il servizio in SE GPU richiede grande devozione e tutta una serie di sacrifici. In questa fase si verificano i requisiti specifici, come ad anche si verifica idoneità psico-fisica dei candidati, e la capacità di uso delle armi. Se il candidato passa il secondo esame, viene mandato al Centro Medico del Ministero degli Interni per un controllo medico completo e viene sottoposto ai test psico-fisici. Il controllo dura due giorni e include corsa, salti da diverse altezze, flessioni sulle braccia, salita sulla corda e via proseguendo.

La quarta fase è orientata verso le analizzi e valutazione dei risultati ottenuti da fase precedenti. Vengono controllati solo i candidati che hanno superate le tre fasi precedenti e ogni uno di loro riceve un voto, e quelli che ricevono il grado di “idonei” vengono inseriti temporaneamente nella Unità in un corso base della durata di sette mesi.

Dopo questa fase rimane già appena 10% dei candidati! Viene quindi portato avanti l’addestramento vero e proprio, sempre sotto stretto controllo degli istruttori. L’addestramento basico, che si protrae per sette mesi, è suddiviso in due parti, ovvero frase introduttiva generale della durata di 5 mesi e due mesi del addestramento base in settori specializzati.

Questo addestramento include un miglioramento dell’aspetto psicologico, per reggere ai vari stress che si dovranno affrontare, arti marziali, impiego di esplosivi, insegnamento della lingua inglese, topografia, equipaggiamenti speciali, immersioni, paracadutismo, ecc.

L’impegno maggiore riguarda l’uso delle armi da fuoco e il tiro. Per questo tipo di addestramento, il reparto dispone di vari poligoni, su varie distanze e situazioni, incluso il combattimento ravvicinato nella “Killing house”. Anche impiego degli esplosivi riveste un ruolo importante. Non solo ci si addestra al loro impiego per la rapida apertura di porte e varchi nei muri ma s’impara anche a disinnescare vari tipi di ordigni posti dai terroristi. L’addestramento è diviso in varie fasi, al termine di ciascuna delle quali vi sono dei test pratici.

Durante il secondo mese d’addestramento, gli allievi partecipano anche ad un campo della durata di 12 giorni, durante i quali si superano varie prove, come una marcia di 50 km con 40 kg di carico, un impegno duro. In questa fase dell’addestramento sono eliminati circa la metà dei candidati rimasti, tenendo presente che il reparto ha bisogno solo di pochi elementi, che debbono essere i migliori. Durante la seconda fase dell’addestramento, vengono approfondite le materie fondamentali e s’incomincia l’addestramento alle tipiche operazioni del reparto.

I membri di un simile reparto devono sapersi muovere agevolmente in tutte le condizioni, per cui in inverno ci si addestra sulla neve e sul ghiaccio mentre in estate si scalano le rocce.

Vi è poi il corso per i lanci in caduta libera, con tecniche HAHO e HALO e quello per le immersioni con autorespiratore. Una delle tecniche più sperimentate e impiegate, riguarda il rilascio degli operatori tramite discesa da elicotteri, tramite la tecnica del “fast rope” (barbettone). In base ai risultati ottenuti e alle attitudini individuali, al termine di questa fase del corso, il candidato viene assegnato ad un ruolo specifico. Anche il personale assegnato al settore logistico, riceve un certo grado di addestramento alle operazioni e, in caso di bisogno sono chiamati a dare un contributo diretto anche se non entrano nelle sezioni destinate alle operazioni dirette. Armamento ed equipaggiamento Le FS slovene in questi 22 anni dall’indipendenza hanno acquisito diverso materiale di buona qualità. Il personale del reparto dispone di tutte “nomex” di colore nero, di produzione locale “Uniform”, a secondo dall’impiego, con il ricorso a tutte policrome tipa MARPAT nelle aree rurali.

Per le condizioni estreme reparto fa ricorso alle uniformi Gore Tex TAIGA CPA-08, mentre gli sniper usano Ghillie suits. Gli elmetti sono della Gallet francese, incluso il modello KFS V2 per forze speciali a cui può essere applicato un visore blindato. Il reparto usa vari modelli di giubbotti antiproiettile tipo Safariland PROTECH Z-BR01 Type IIIA, occhiali di protezione Bolle Tactical, proteggi gomito Damascus DKP, proteggi ginocchio Damascus DEP, i guanti tattici Damascus DMZ-33 o 5.11 Tactical, giubbotto tattico EAGLE TAC-V2 e fondine per le armi corte tipo BLACKHAWK Tactical Omega VI Assault holster o Safariland 6004 SLS TACTICAL HOLSTER.

Per quanto riguarda le armi, come pistola è utilizzata la svizzera Sig Sauer P-226 che ha rimpiazzato la diffusissima Beretta Mod.92 FS, oggi usata in pochi esemplari, tutte in calibro 9×19 mm. Come pistole mitragliatrice troviamo le celebri HK MP5, nelle versioni A5, e in quella SD 3 con silenziatore integrato. In campo di fucili a canna lunga, il reparto usa fucili d’assalto tipo Sig sg 551-1 SWAT, HK-416/417, HK G-36E/KE. Nutrito è il settore degli accessori, con torce coassiali , puntatori laser Surefire, puntatori oleografici EoTech, puntatori Red-dot Aimpoint Comp M3, intensificazioni di luminescenza, ottica Swarovski. Vengono utilizzati vari modelli di fucili a canna liscia Winchester model 1300 Defender 12 GA, mentre per il tiro di precisione si fa ricorso a fucili come Blaser LRS2, SIG 3000, HK-417. Sono disponibili anche i fucili di precisione pesanti Barret M-82 A1, in 12,7×99 mm.

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Testo e foto: Mario Vilardi

1 Marzo 2014

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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