Parliamone con il Presidente Ivano Caradonna. Roma V° Municipio.

Che cosa significa amministrare un municipio così vasto?

Il V° Municipio, uno dei 19 Municipi della città di Roma ha delle dimensioni di una vera e propria media città italiana, la potremmo paragonare alla città di Modena oppure ad un terzo della città di Genova. I numeri sono molto alti: 200 mila abitanti per 52 kmq di superficie con 130 scuole presenti nel territorio. Questo può dare l’idea delle dimensioni del V° Municipio, della città nella città, tanto che nel mio programma ho voluto proprio definirla città nella città. Anche la morfologia, dal punto di vista ambientale è molto completa: abbiamo il fiume Aniene, la Valle dell’Aniene, parchi molto belli a cominciare dal parco di Aguzzano, ritrovamenti archeologici importantissimi individuati durante gli scavi dell’alta velocità.

Quindi come dire, di tutto un po’. Abbiamo poi la parte pulsante, dal punto di vista produttivo della città stessa. Quando si parla della Tiburtina emergono subito due questioni: da una parte il traffico e dall’altra parte il cuore produttivo della città. Oggi la Tiburtina non è più la Tiburtina Valley, ma la Tiburtina che si divide tra l’alta tecnologia e l’alta specializzazione, dove abbiamo una parte importante del distretto aerospaziale e aziende del gruppo Finmeccanica. Anche le case automobilistiche di prestigio risiedono in questo territorio a cominciare dalla Ferrari, fino ad arrivare alla Renault, alla Mercedes Benz, a scendere poi alle piccole marche. Abbiamo anche un tessuto connettivo davvero importante dal punto di vista artigianale: 6 mila imprese artigiani iscritte alla sola CNA, quindi possiamo immaginare quante altre piccole attività ci siano e che sono poi la parte produttiva del tessuto della zona, legato alla vita di tante famiglie. I problemi non mancano certamente dal punto di vista occupazionale, dello sviluppo e dell’innovazione e alla resistenza di un fenomeno di destrutturazione dell’apparato industriale. Abbiamo i problemi della mobilità e grandi progetti su questo. Sono in ripresa, anche se con un certo affanno, i lavori dell’allargamento della Tiburtina: 97 milioni di euro per circa 6,5 km di viabilità, esattamente dal km 9.500 al km 15.800 e questo darà finalmente anche un’arteria alla Tiburtina adeguata ai bisogni dei cittadini e delle aziende. Poi abbiamo il progetto del prolungamento della linea B della metropolitana, investimento che costerà circa 520 milioni di euro, sul quale alla fine si è trovato un accordo con la Giunta del Sindaco Alemmano per far rimanere sulla B2 queste importanti risorse che dovevano essere trasferite, in parte (163 milioni di euro), sulla linea B1.

Poi abbiamo progetti importanti come il Campus Universitario di Pietralata, abbiamo gli articoli 11 del quartiere di San Basilio di Roma della legge 493 che offriranno finalmente dei servizi a quel quadrante. Abbiamo poi quartieri nuovi e quartieri che si stanno consolidando, penso ai quartieri Torraccia, Casal Monastero. Ci saranno altri progetti di realizzazioni di opere residenziali proprio sul versante di Casal Monastero. Poi abbiamo gli articoli 2 della legge 179 del quartiere di Case Rosse. Quindi mettendo insieme tutti questi programmi, molti dei quali sono già partiti e altri sono in partenza, diamo un po’ le dimensioni di questo Municipio che davvero è un Municipio di confine. A tutto questo poi dobbiamo aggiungere il nuovo progetto della Stazione Tiburtina che si affaccerà sul V° Municipio, un’opera importante che traccia un inizio di percorso intrapreso già nel 1993 con la prima Giunta Rutelli, a seguire poi con la Giunta Veltroni ed oggi con la Giunta Alemanno che dovrà gestire questa fase dei cantieri, dove occorre essere uniti per superare la fase più acuta e difficile per affrontare al meglio i problemi e risolverli.

Presidente Caradonna, Lei si è dimostrato sempre molto sensibile ai problemi della sicurezza. Quanto ritiene importante adottare misure straordinarie per tutelare i cittadini?

I temi della sicurezza, probabilmente anche con una certa responsabilità, non sono stati posti con la dovuta forza ed energia dal punto di vista dell’interesse generale. Questa distrazione in parte ha determinato da un lato, una sensazione d’insicurezza e dall’altra parte invece, la sottovalutazione di fenomeni di micro e macro criminalità che andavano sempre più determinandosi soprattutto i fenomeni della micro criminalità, quella più odiosa che colpisce l’anziana che sta prendendo la pensione e le viene sottratta. Per quella persona anziana, la pensione rappresenta la vita e, ad una certa età, quando si subisce anche passivamente una violenza come questa ci si sente quasi inutili nei confronti della società e quindi l’isolamento di queste figure tende ad aumentare. Da questo punto di vista vi è stata una sottovalutazione. Non si è pensato che una società ormai come la nostra, caratteristica dell’Europa occidentale delle grandi città che si uniscono in certi sensi e veramente hanno in alcuni aspetti delle incapacità sui processi d’immigrazione, non hanno avuto la forza di poter leggere quello che accadeva e nello stesso tempo adottare dei provvedimenti. Si è arrivati tardi e forse anche male. Io credo ci sia bisogno di proporre con forza il tema della sicurezza, quello più odioso che passa dal mio punto di vista per un rafforzamento, essendo io un amico delle forze dell’ordine e conoscendo le dinamiche ed i loro problemi. Dico sempre a molte persone, quando mi capita di discutere di queste cose, fate una visita guidata in una stazione dei Carabinieri o commissariato di Polizia di Stato e vedrete che all’interno ci sono degli eroi, delle persone capaci, in numero comunque insufficiente, che devono rispondere a tutto. Io, spesso con senso d’amicizia, dico sempre alle forze dell’ordine che sono più assistenti sociali che poliziotti o carabinieri ad esempio, perché sono i primi che si fanno carico dei problemi dei cittadini, anche durante i loro interventi. Colgo l’occasione di quest’intervista per ringraziarli per il loro prezioso lavoro. Quindi la prima cosa da fare è rafforzare queste postazioni, assumere più poliziotti e carabinieri. Questo bisogna fare, organizzandoli ancora meglio, magari in squadre interforze, perché credo che mettendo insieme le “debolezze si diventa più forti”. Questa la strada da seguire e mi auguro che prima o poi lo si comprenda.

Il pensiero del Presidente Caradonna sulla serata di gala in memoria dei caduti delle forze dell’ordine, organizzata da Atlasorbis e Associazione Argos.

Un evento importante, spero che sia il primo di tanti altri eventi che pongano all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di non piangere soltanto quando accadono gli eventi. Tanti giovani ragazzi perdono la vita solo e soltanto per garantire la sicurezza nel nostro paese e in molti casi la sicurezza nelle nostre città. Bisogna ricordarli sempre anche con modi che sono propri del mondo della cultura per esempio, ed ecco, questa iniziativa dell’associazione Argos mi sembra davvero importante perché va in questo senso, ricordare i caduti, ma nello stesso tempo riproporsi in termini culturali, vale a dire con una visione che tende a ricordare ma guardando in avanti, che significa dotare i nostri ragazzi di tutti gli strumenti di conoscenza culturale che sono fondamentali. E’ molto importante che un’Associazione come l’Argos, con la sua attenzione, possa impegnare e interessare gli enti locali. A me pare davvero importante che ci sia stato un colloquiare con i municipi, che non tutti comprendono quanto sia importante l’energia che loro sono in grado di esprimere e la voglia d’essere protagonisti. Essere protagonista, per quanto mi riguarda, in un’iniziativa come questa è davvero straordinario.

Ci sono tante cose che non vanno nel mio lavoro, mentre ce ne sono tante altre che vanno bene e offrono spessore, però per quanto mi riguarda, quando parlo di questi ragazzi. dei poliziotti e dei carabinieri, ma anche delle forze dell’ordine in genere, parlo dei nostri giovani, sono i figli d’Italia e quindi questi ragazzi che oggi hanno un’opportunità di rappresentare in termini teatrali e culturali mi sembra davvero una gran bella notizia e mi auguro che sia la prima iniziativa di una lunga serie. Per quanto mi riguarda abbiamo sostenuto questa e c’impegniamo a sostenere quelle che verranno.

I progetti futuri per il V° Municipio?

Coniugare la conclusione di questi grandi progetti ai quali abbiamo fatto riferimento, quindi la nuova stazione Tiburtina, il Campus Universitario con il decentramento della Sapienza, l’allargamento della via Tiburtina, il corridoio della mobilità, il prolungamento della linea B della Metropolitana, il sostegno all’asse produttivo, il sostegno ai quartieri con la soluzione di tutti quei piccoli progetti che sono però attesi da anni, come ad esempio la piccola biblioteca a via Mozart. Stiamo penando inoltre, per aprire la nuova sede che sarà all’interno della ex Vaccheria Nardi, la sede nuova del V° Municipio. Sono felice che il Consiglio di Stato sia intervenuto per sospendere il deliberato del Tar nei confronti del piano regolatore perché quella sospensiva ci permette di chiudere un percorso che ci porterà ad avere la nuova sede del V° Municipio. Portare avanti grandi progetti perché adeguano una città e la fanno diventare davvero una capitale europea, attenzione però alle cose più umili e più semplici. Questo il mio obiettivo, completare i grandi progetti ma fare maggiore attenzione alla quotidianità, alla sicurezza e al decoro urbano.

G.Guerrisi

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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