Il giovane cantante è lanciato nel mondo della musica leggera con grandi speranze…

“Per un cantante l’emozione è stare da protagonista sul palco…

È incredibile si provano sensazioni che nient’altro è in grado di darti…”

È NATO a Berna in Svizzera ma Fabio Cancellara da anni risiede a Colico dove continua a lavorare assiduamente al suo progetto discografico, le esperienze accumulate nel corso di questi anni sono innumerevoli, concerti, serate di rilievo, interviste radiofoniche, dal Festival di Castrocaro all’Accademia di Sanremo, insomma un curriculum di tutto rispetto. Dall’esperienza con Piero Cassano dei Matia Bazar a diversi incontri audizione con innumerevoli illustri personaggi della musica italiana tra cui il maestro Bruno Santori direttore dell’orchestra sinfonica di Sanremo, a Roberto Rossi della Sony Bmg, Tino Silvestri direttore generale della Warner Music che seguono assiduamente il percorso del cantante.

Ma come nasce il cantante Fabio Cancellara?

Ho iniziato da piccolo, a otto anni avevo già una fortissima attrazione per la musica, una passione

che mi è stata donata dai miei genitori, mio padre suonava la batteria, in casa si ascoltava black rock, la musica d’autore era la quotidianità e a undici anni sono entrato nel coro gospel della comunità Evangelica

di Lugano e poi è stato un crescendo e ora mi dedico, ormai da anni, in modo totale alla musica.

Credo sia una eredità che sono felice di aver ricevuto e non potrei chiedere nulla di meglio alla vita. La musica è qualcosa in grado di riempirti la vita.

Una grandissima passione ma che cosa è per te la musica?

È un dono divino, è la musica che ti sceglie non sei tu a scegliere la musica. La musica ti accompagna sempre, è la colonna sonora della nostra vita. Non potrei immaginare di fare qualcosa di diverso dal cantare, dallo scrivere canzoni e fare musica. Riesce a darmi sensazioni che non si possono spiegare, ti devono accadere e io ho la fortuna immensa di fare questo mestiere. Non homai pensato di poter fare qualcosa di diverso dalla musica nella vita

Molti dei brani proposti sono stati scritti e musicati da te personalmente?

Tutto nasce dall’esperienza di vita, quello che ti accade quotidianamente, le sensazioni, le emozioni diventano testi. Molti colleghi sono metodici, decido di affrontare una questione e scrivono canzoni su questo o quel tema, decidono di parlarne e lo fanno. Io uso invece un metodo diverso usando le frasi della quotidianità che metto in musica e parole. È un modo di cantare che ti trasmette il senso, il significato e l’emozione di qualcosa. Non è la parola ma è il modo in cui viene detta che fa la differenza. Riuscire a trasmettere emozioni è il mio lavoro».

“Metto ogni energia nel mio lavoro perché è la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita…”

Quali sono le sensazioni che la musica trasmette a te?

Ci sono due livelli diversi. Il primo è quello che arriva dall’incidere una canzone in studio, è bello perchè dai forma a qualcosa, stai dando compimento a quello che hai scritto prima per cui lo fai diventare permanente incidendolo. Ma l’emozione più grande e impagabile è quella che ti da il pubblico. Stare su un palco davanti a tantissime persone ti fa sentire vivo e unico. Stare in studio non è bello come cantare in pubblico. Il contatto con chi ascolta la tua musica, essere protagonista su un palco è qualcosa che non si può descrivere».

Quali sono i progetti per il futuro?

Ci sono una serie di interessanti novità e contatti che si stanno concretizzando. Per ora però continuo con lo scrivere per creare una serie di brani inediti che potranno diventare un album. La cosa importante è proseguire nel campo della musica perchè mi da grandi emozioni e soddisfazioni.

“Nei miei testi cerco di utilizzare le frasi della quotidianità di non allontanarmi dalla realtà e trasmettere emozioni a chi mi ascolta…”

FABIO CANCELLARA, 29 anni, inizia la sua carriera nel 2000 entrano nel coro gospel «Amaizin’ grace choir» di Lugano, nel 2004 partecipa al «Gogospel gala konzert» a Baden e collabora con il maestro

Stefano Sposetti di Chiavenna con cui incide alcuni brani inediti e realizza con Andrea Trapasso il brano «Nell’anima». Si dedica poi allo studio a Chicago con i maestri Calvin Bridges e con Cynthia Nunn.

Nel 2005 incontra il maestro Piero Cassano, viene formato artisticamente a Milano, viene poi indirizzato al maestro Alessandra Zapparoli che lo forgia sotto ogni aspetto tecnico. Nel 2006 partecipa al 49esimo

Festival di Castrocaro terme e Adelmo Fornaciari ascolta alcuni brani indediti di Fabio definendolo «artista di qualità». Nel 2007 partecipa nuovamente a Castrocaro dove avvengono importanti incontri professionali

con Michele Torpedine e altri, partecipa inoltre all’accademia della canzone italiana «Sanremolab». Nel 2008 viene selezionato dalla commissione organizzativa dei Mondiali di ciclismo di Varese dove si esibisce in un concerto live. Nel 2009 partecipa al premio «Mia Martini» con il brano «Segni del destino» riuscendo ad

arrivare alla fase finale, partecipa anche a molte altre attività di alto livello tra cui il concorso giovani emergenti. Nel 2010 partecipa all’iniziativa benefica alla Festa della Polizia di stato a Roma con Amedeo

Minghi. Si candida con il brano inedito «In questo presente» al Festival di Sanremo tra le nuove

generazioni. Partecipa anche alla finale del premio «Mia Martini» con il brano «Cercando l’immenso» da

lui scritto e musicato, gira anche un videoclip di questo brano per la regia di Davide Pesca.

Attulmente lavora con grande intensità a un nuovo progetto di brani inediti a Milano, prosegue anche la sua attività e all’ultimo dell’anno è stato ospite suIsoradio Rai alla trasmissione di Omar Pedrini e Sammy Varin, con Universal Music invece è stata pubblicata la canzone che gli ha permesso di arrivare in finale, al Premio Mia Martini, Cercando l’immenso infatti, è contenuta nella collection di OLTRE SANREMO 2011.

“Ho iniziato con la musica da piccolo la passione

mi è stata trasmessa dai miei genitori

e non mi ha mai più abbandonato”

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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