Dall’antichità a Farinella, la cultura e la tradizione del carnevale più antico d’Europa.

Il Carnevale di Putignano, dichiarato Patrimonio d’Italia per la Tradizione e giunto quest’anno (2012) alla sua 618esima edizione, è considerato uno dei più importanti e antichi carnevali d’Italia e d’Europa.

Secondo la tradizione, il Carnevale di Putignano ha inizio il 26 Dicembre. Il riferimento a questo particolare giorno è dovuto ad una leggenda locale che testimonia una traslazione avvenuta nel 1394, quando le spoglie di Santo Stefano Protomartire, dal Monastero di Santo Stefano di Monopoli dove erano custodite, furono trasportate nell’Abbazia putignanese di S. Maria la Greca ( dove si trovano ancora oggi ) , al fine di preservarle dai concreti rischi delle scorribande saracene (sconfitti solo col la battaglia di Lepanto del 1571).

La stessa tradizione racconta che in quella occasione i contadini putignanesi, intenti a piantare le viti (proprio con la tecnica delle propaggini da cui il nome della festa ), al passaggio dei fedeli che trasportavano le spoglie del Santo, abbandonarono il lavoro dei campi per unirsi al corteo, improvvisando una festa con canti e balli, dove non mancarono personaggi estrosi che si esibirono con versi e canti coniati per l’occasione.

Così, sospesa tra leggenda e storia, nasce la festa delle Propaggini, uno dei momenti di maggiore peculiarità del Carnevale di Putignano. In perfetta aderenza con i presupposti di ribaltamento dei ruoli, gruppi di propagginanti travestiti da contadini declamano versi satirici e allusivi in vernacolo, mettendo in piazza i misfatti e gli episodi più controversi della vita cittadina.

La maschera di Farinella

La maschera di Farinella è il simbolo del Carnevale di Putignano

La nascita ufficiale risale agli anni ’50 ad opera del grafico Domenico Castellano e deve il suo nome ad un cibo tipico della gastronomia locale.

Farinella infatti, oltre ad essere il nome della maschera , è anche quello di un antichissimo cibo povero del mondo contadino. Si tratta di una farina finissima ricavata dalla macinazione (che in passato avveniva in piccoli mortai di pietra ) di ceci e orzo abbrustoliti, particolarmente gustosa, che si miscela con sughi, olio o fichi freschi.

La maschera di Farinella ha una configurazione che ricorda quella di un giullare o di un Jolly.

In origine indossava un abito a toppe bianche e verdi, in omaggio ai colori della città, portava un cappello a tre punte che rappresentava i tre colli su cui sorge Putignano, ed era raffigurata nell’atto di mettere pace tra un cane e un gatto. Chiaro il riferimento ai dissidi esistenti nel tessuto sociale del paese, ma anche il riconoscimento al Carnevale di potenzialità pacificatorie esercitate attraverso la satira e il ribaltamento dei ruoli.

Al primo Farinella in bianco e verde ha fatto seguito quello che ha segnato la storia più recente del repertorio carnascialesco, forgiato in una veste variopinta, con sonagli sul cappello , la collarina e le scarpe.

I riti
– I giovedì
Dal 17 gennaio , festa di S. Antonio Abate, si contano a Putignano i famosi giovedì. Il loro numero è soggetto a variazione, a seconda del giorno in cui cade la Pasqua, e comunque non sono mai più di sette. Ciascuno di essi è dedicato in maniera burlesca a precise categorie sociali: i monsignori, i preti, le monache, le cattive (vedove), i pazzi (i giovani non ancora sposati), le donne sposate e i cornuti (gli uomini sposati).

I giovedì sono sempre stati l’occasione per vestirsi a maschera e per divertirsi per le strade del paese o nei locali detti “ iòsere “. Questa tradizione oggi si è arricchita da manifestazioni collaterali con la possibilità di assistere a spettacoli e di degustare prodotti tipici.

– La festa dell’orso

Rito del 2 febbraio, giorno della Candelora, legato ad una credenza popolare che ha i caratteri di un vero e proprio oracolo meteorologico, pronto a decretare l’imminente fine dell’inverno nel caso di un 2 febbraio rigido con pioggia o neve, o di una primavera ancora lontana nel caso di una bella giornata. Secondo la tradizione, infatti, una giornata con clima favorevole sarebbe da intendersi come una concessione divina fatta all’ orso che avrebbe il tempo di interrompere il letargo e preparare il pagliaio per un riposo più lungo. Viceversa il freddo nel giorno della Candelora non interromperebbe il sonno invernale annunciando una primavera ormai vicina .

Nella rappresentazione teatrale che accompagna la Festa negli ultimi anni l’Orso è rappresentato nel ruolo antitetico di pericoloso avversario da cacciare e da uccidere (rito di passaggio tipico dell’era pre-cristiana per esorcizzare le ansie legate alla prosperità della nuova stagione) e di presenza amica, simbolo di rinascita della natura e della primavera alle porte.
– Estrema unzione e funerale del Carnevale

La vigilia del martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale prima della Quaresima, ha luogo l’estrema unzione. Un corteo mascherato con paramenti sacerdotali impartisce l’estrema unzione al carnevale che sta per morire coinvolgendo la gente nella divertente e dissacrante sceneggiata.

La sera del martedì grasso, invece, dopo l’ultima sfilata delle maschere e dei carri allegorici, si svolge il funerale del Carnevale. Il funerale si snoda per le vie del paese, al seguito de caro estinto rappresentato da un maiale in cartapesta simbolo di un periodo di eccessi, e si conclude con un gesto purificatorio. Il maiale viene bruciato e di tutti gli eccessi resta solo un mucchio di cenere, simbolo dell’imminente Quaresima.

Gli ultimi minutidivita del carnevale sono scanditi dai rintocchi della campana dei maccheroni, una enorme campana di cartapesta dinanzi alla quale ci si ritrova per gli ultimi balli, gustando un buon piatto di pasta e un buon bicchiere di vino.

Fondazione Carnevale di Putignano

La Fondazione Carnevale di Putignano nasce nel 1990 per volontà del sindaco dell’epoca, Bernardo Notarangelo. Prima di allora la manifestazione carnascialesca, giunta quest’anno (2012) alla 618esima edizione, era gestita da un comitato.

La Fondazione nasce con l’obiettivo di realizzare e sviluppare, nel corso dell’anno, la manifestazione del Carnevale e altre iniziative collaterali che possono essere da supporto alla manifestazione stessa, nel rispetto della storia e delle tradizioni popolari che contraddistinguono il Carnevale di Putignano.

Dall’antichità a Farinella, la cultura e la tradizione del carnevale più antico d’Europa.

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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