Nei giornali, sulla televisione e alla radio si parla da qualche anno sempre più di stalking: ci sono recentemente anche delle campagne informative sistematiche del Ministero che invitano le vittime a presentare una denuncia. Ma che cosa possiamo dire quando queste molestie e questi comportamenti ossessivi ed assillanti non avvengono nei contesti usuali quali il luogo di lavoro o di residenza, la strada, i luoghi che frequentiamo ma ci raggiungono e ci feriscono prevalentemente sul telefonino, sui nostri spazi in internet, sulla bacheca di Facebook, sul telefono di casa e cosi via?

Sono anche queste delle fattispecie di stalking?

Un SMS ricevuto in una certa ora con un contenuto diffamatorio e/o comunque in grado di turbarci può essere equiparato ad una scritta sotto casa o sulla nostra auto?

Per noi la riposta è SI.

Senza troppo approfondire la problematica che comunque può essere sviscerata ampiamente tramite il libro “Il Cyberstalking” arrivato alla seconda edizione (vedasi http://www.cyberstalking.it) possiamo sicuramente affermare che un telefonino con le sue molteplici modalità di interazione (voce, sms, mms, push to talk, voip, video, bluetooth, ecc..) rappresenta un “contesto intimo” della persona ben più della propria cassetta della posta ordinaria e del telefono “fisso”.

Ad esempio un SMS di minaccia sul telefonino turba la persona molto di più che una semplice lettera in quanto può raggiungere il soggetto nel momento e nel luogo più voluto e per la maggior parte delle volte cattura l’attenzione del destinatario “abituato” a leggere tutti gli sms.

Ma denunciare il soggetto che fa stalking oppure cyberstalking è sempre la via migliore?

Ricordando un recente caso di stalking successo vicino Firenze si oserebbe dire di no. In quel caso il soggetto appena condannato dal tribunale per dello stalking condominiale è tornato a casa ed ha ucciso la vittima e ferito gravemente la persona che viveva con la vittima!

Ovviamente questi sono casi rarissimi e la maggior parte delle volte un ammonimento ufficiale che segue la denuncia può risolvere la situazione ma tant’è che rimangono dei casi nei quali delle azioni troppo esplicite possono generare comportamenti più aggressivi in presenza di personalità disturbate, ossessive e compulsive.

Quali possono essere le alternative alla denuncia? Quali passi possiamo intraprendere prima di arrivare alla denuncia?

Ogni caso è un caso a sé ma in lina generale possiamo dire che nel caso specifico del cyberstalking dobbiamo prima di tutto registrarlo identificando tutte le sue manifestazioni.

Ad esempio nella tabella seguente sono riportati alcuni contesti tipici del cyberstalking con il loro fattore di rischio articolato nelle caratteristiche di contesto anonimo, e soggetto ad attenzione o presenza.

Scenario

Grado di presenza

Attenzione

Identità anonima

Telefonata su fisso

Alto

Molto alto

Alto

Telefonata su cellulare

Molto Alto

Molto alto

Medio

SMS

Alto

Molto Alto

Medio

Email su PC

Basso

Medio

Alto

Email push su smartphone

Alto

Alto

Alto

MMS

Alto

Alto

Media

Chat generica su PC

Alto

Medio

Molto alta

Chat di Facebook su PC

Alto

Alto

Bassa

Bacheca di Facebook

Alto

Molto Alto

Bassa

Messaggio privato di Facebook su PC
Medio
Alto
Bassa

Chiamata Skype su PC

Alto

Alto

Media

Chat Skype

Basso

Medio

Medio

Chat MSN

Basso

Medio

Medio

Commenti e blog sul proprio blog

Alto

Alto

Molto Alto

Tabella 1 Contesti di cyberstalking

Dopo averlo catalogato e registrato anche a futura memoria per un’eventuale denuncia possiamo pensare a metodi efficaci di protezione e prevenzione. Si consideri al proposito che ci sono dei servizi che a poco prezzo permettono agli stalker di cambiare il numero di cellulare che appare nelle loro chiamate; cosi facendo possono perfino accedere e leggere i messaggi delle nostre segreterie telefoniche!

Nell’economia di quest’articolo non possiamo indicare tutti i metodi possibili per i quali si rimanda al portale già citato sul cyberstalking (www.cyberstalking.it) ma sicuramente possiamo indicare qui una soluzione utile in moltissimi casi.

Si tratta di installare specifiche APP per le quali comunque è necessario avere uno smarthphone (Android, iOS o altro con sistema operativo e relativo market). I prezzi di ingresso per questa tipologia di telefonini sono di circa 100 euro e poco più e pertanto non servono i modelli più cari venduti sui 500 euro.

Queste APP (ve ne sono molte di equivalenti ma dipende dal modello del telefonino e dal problema specifico e se avete dubbi contattateci pure liberamente) permettono una completa blindatura e protezione dell’apparato e della vostra identità con la possibilità di preimpostare i suoi comportamenti rispetto alla fascia oraria e alla zona in cui vi trovate.

Facciamo alcuni esempi.

Siamo usciti a cena con un nuovo compagno lasciando il figlio alla babysitter o ad un vostro parente stretto ma il vostro ex compagno vi perseguita con SMS e chiamate sul cellulare. Non potete spegnere il cellulare ne volete andare in giro con due numeri anche perché tutti i vostri cari hanno il numero ufficiale. Che fare per non essere disturbati e turbati?

Altro scenario: un vostro ex cliente che è stato in cura da voi vi chiama continuamente per motivi inesistenti e volete arginare tale azione almeno durante la vostra permanenza a casa in quanto in ufficio risponde la vostra segretaria. Che fare?

Semplice installare la giusta APP sul telefonino che vi permette di avere comportamenti differenti in funzione del chiamante, della fascia oraria e della zona in cui vi trovate. Ovviamente per le chiamate anonime dovete prendere una decisione radicale: tutte si o tutte no in funzione della zona che preferite. Ad esempio durante le mie permanenze in ufficio si fuori no. O viceversa.

Ma come funzionano queste APP?

Una volta installate vi permettono di definire varie liste di utenti alle quali associare azioni e comportamenti diversi sia per fascia oraria sia per zona nella quale il telefonino è agganciato al ponte radio.

Un esempio: tutte le persone con i numeri riportati in questa lista possono far squillare il cellulare quando è agganciato al ponte radio vicino casa mentre in altri luoghi devono ricevere un tono di occupato o una redirezione verso altro numero con o senza un sms avente il seguente messaggio reimpostato “non posso risponderle al momento, lasci pure un messaggio, grazie”.

In sintesi in questo modo possiamo di nuovo proteggerci su questi canali telematici cosi come lo eravamo un tempo prima dell’avvento della telefonia mobile che se ci ha svincolato dalla scrivania ci ha esposto nudi ad ogni telefonata ed sms.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarmi.

A cura di

Ing. Francesco Marinuzzi, Ph.D.

Già Vice Presidente Ingegneri dell’Informazione

francesco@marinuzzi.it

16 Novembre 2012

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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