Parliamone con l’Assessore Maria Antonia Cucuzza.

Assessore Maria Antonia Cucuzza

Quando si parla della città di Fano, in tema di carnevale, si evoca la manifestazione più antica d’Italia dopo quella di Venezia. Un salto nel tempo trascorso che risale al 1300. Cosa è cambiato oggi rispetto al passato e quanto le persone avvertono ancora emozionalmente tutte le fasi che contraddistinguono il percorso carnevalesco.
Questa festa è un vero orgoglio per la nostra città e questo si desume dall’impegno profuso dai maestri carristi, che hanno saputo mantenere inalterata la loro arte e hanno condiviso il loro sapere con le giovani generazioni in modo che la tradizione non si perda con il trascorrere del tempo, e dall’entusiasmo di quanti preparano per mesi mascherate, feste e leccornie di ogni tipo.

Chi raggiunge la nostra città nei giorni del Carnevale, avverte l’entusiasmo di tutti per questa manifestazione, respira l’allegria del Carnevale che aleggia tra le vetrine del centro storico e si lascia facilmente trasportare dai sapori e dalle emozioni di un evento che affonda le sue radici in un passato lontano. Le origini del nostro Carnevale sono, infatti, da rintracciare in tempi remoti. Una pergamena che è stata recentemente trovata nella sede fanese dell’Archivio storico diocesano farebbe risalire il nostro Carnevale non più al 1347 ma addirittura al 1231. Nel documenti risalenti al 1347 vengono descritti festeggiamenti tipici del Carnevale nella città, e affonda le sue radici, almeno secondo la leggenda, nell’episodio della riconciliazione tra le due più importanti famiglie fanesi di allora: i Del Cassero e i Da’ Carignano. Dall’epoca il carnevale è andato gradualmente caratterizzandosi in modo specifico, tanto che nel 1872 si decise di creare un comitato incaricato dell’organizzazione dell’evento che ancora oggi dopo secoli coinvolge e appassiona migliaia di Fanesi e di turisti.

Quanto le tecnologie e il progresso hanno inciso sulle preparazioni ed eventualmente migliorato costumi e carri tipici della città

Le nuove tecnologie e il progresso hanno inciso solo nella parte dedicata alla comunicazione legata al Carnevale. Grazie alle nuove tecnologie è stato possibile far conoscere il nostro Carnevale all’Italia intera e condividere con coloro che hanno vissuto quelle giornate emozioni, immagini e ricordi. Per il resto il nostro Carnevale ha mantenuto inalterate le sue tradizioni legate al mondo degli artigiani della cartapesta, al “getto” di dolciumi dai carri allegorici, altro elemento peculiare della nostra manifestazione, reso ancora più succulento da quintali di cioccolatini Perugina; alla Musica Arabita, banda folcloristica di Fano – di cui ricorrono quest’anno i 90 anni dalla fondazione – una spiritosa e coloratissima banda che utilizza strumenti quali barattoli di latta, caffettiere, brocche per produrre un’allegra musica. Questi sono gli elementi che costituiscono la nostra tradizione carnascialesca e che non hanno subito mutamenti nel corso della storia.

Come nasce il simbolo carnevalesco di Fano “Vulon” e cosa rappresenta

Il “Pupo” simboleggia l’animale sacro sul quale la comunità scaricava e forse scarica ancor oggi le colpe commesse nei giorni di licenza erotica del Carnevale. Rito che non poteva non concludersi con il rogo che divorando con le fiamme il “Pupo” purifica tutti e conclude il Carnevale. Quest’anno la colonna sonora della manifestazione avrà come protagonista “El Vulon”, il Pupo, simbolo purificatore del Carnevale fanese. Il “Vulon”, si presenterà in versione marinara accompagnato dalla bevanda fanese per eccellenza, la Moretta, e dalla Dea Fortuna dalle forme generose, che regge una cornucopia da dove fuoriesce una copiosa pioggia di cioccolatini e, nello specifico, Baci Perugina, chiaro riferimento al tradizionale “getto” di dolciumi dai carri allegorici.

Quanti visitatori, in media, raccoglie la città di Fano per il carnevale?

Oggi il Carnevale di Fano è la più importante festa popolare delle Marche ed una delle prime in Italia con una partecipazione di oltre 100.000 persone.

Le istituzioni locali come intervengono nei preparativi della festa?

Il Comune di Fano è da sempre al fianco dell’Ente Carnevalesca nell’organizzazione del Carnevale attraverso contributi economici e il sostegno istituzionale necessario per l’organizzazione degli eventi correlati. Anche la Regione Marche contribuisce economicamente alla realizzazione della manifestazione visto che trattasi di un evento che richiamo nella nostra Regione migliaia di turisti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero.

Come nasce l’intesa con il Carnevale Romano con cui siete gemellati quest’anno? Cosa vi unisce? E l’idea di gemellare con il carnevale delle forze di Polizia organizzato a Roma dall’Associazione Argos?

Ho fortemente voluto entrambi i gemellaggi e, con entusiasmo, faremo conoscere le peculiarità del nostro carnevale nella speranza che questo rappresenti solo l’inizio di nuove ed interessanti collaborazioni.

Il Carnevale più antico d’Italia insieme al Carnevale della città eterna. Due città unite indissolubilmente fin dalle origini e collegate da una strada, la Flaminia, lunga ben 300 chilometri, il Rugantino, il nostro Vulon, la corsa equestre romana e la nostra Fano dei Cesari. E’ la storia a parlare, da sempre, del legame tra Fano e Roma, che oggi si rafforza ancor di più grazie ad un “gemellaggio folcloristico”.

Per quanto riguarda l’idea di gemellare il Carnevale di Fano con il Carnevale delle Forze di Polizia organizzato a Roma dall’Associazione Argos, abbiamo pensato di gemellare due carnevali a misura di bambino. La nostra città da sempre si è caratterizzata per l’attenzione rivolta al mondo dei bambini e alle loro esigenze, tanto più all’interno di una manifestazione come il Carnevale, contenitore privilegiato per consentire loro di dare libero sfogo al divertimento. Visto il successo dello scorso anno, ianche nell’edizione 2013 verrà ripetuta la positiva esperienza del Carnevale dei bambini in programma durante tutte e tre le domeniche. Il percorso, che durante il pomeriggio ospiterà le imponenti opere realizzate dai maestri carristi, al mattino verrà invece riservato ai mini carri e alle mascherate preparate dagli alunni delle materne e delle elementari della città. In più ci saranno punti di animazione e laboratori dedicati alla creazione dei costumi e al trucco.

Cos’è e cosa rappresenta la carnevalesca?

Un Manifesto del 1872 informava la cittadinanza della costituzione della Società della Fortuna, antenata dell’odierna Ente Carnevalesca. Fano ha dunque, oltre che un Carnevale la cui genesi si perde nei secoli, un’organizzazione per i festeggiamenti che ha superato il secolo di vita e che è e rimane punto di riferimento per l’organizzazione di questa importante manifestazione.

Carnevale di Fano

Intervista realizzata da Gianluca Guerrisi

16 Gennaio 2013

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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