In genere gli adolescenti la diagnosi se la fanno da soli, ma sperano sempre che si tratti di qualcosa di lieve o passeggero. Purtroppo quasi mai è così. Quel che accade è che alla pubertà può iniziare il problema, e a diciott’anni circa il 35% dei maschi è colpito da acne, mentre alla stessa età più o meno il 40% delle ragazze ne soffre. Tra i medici le opinioni sono discordi: secondo un’indagine condotta nel 1977 il 13,5% di loro ritenevano l’acne volgare non una patologia come un altro 72%, ma un evento fisiologico proprio per la sua elevata incidenza in una particolare fase della vita.

Esaminiamo clinicamente tele dermatite prima di affrontare il problema di come i giovani la vivono in un delicato periodo della propria esistenza. Si tratta di un aumento dello strato esterno dell’epidermide, tecnicamente ipercheratinizzazione, a livello del condotto delle ghiandole sebacee, che normalmente contengono un pelo e secernono il sebo capace di mantenere grassa la pelle. L’aumento di produzione di questa sostanza è sia in senso quantitativo che qualitativo, cioè della componente degli acidi grassi liberi capaci di trasformare una parte del sebo in comedone (foruncolo). La stessa secrezione di sebo dipende anche dalla quantità di ormoni sessuali maschili circolanti nel sangue e da alcuni microrganismi, tra i quali il maggior responsabile è il Propionibacterium Acne; ovviamente le capacità immunitarie dell’organismo ospitante modulano il progredire della malattia.
Riassumendo l’acne è una dermopatia che si presenta in varie forme, anche sovrapposte. Dunque il follicolo, la parte più profonda e la matrice della ghiandola sebacea, si infiamma e si dilata per un aumento di secrezione di sebo che si accumula insieme a cellule morte formando il comedone pieno di pus; questo può essere aperto l’esterno a formare il punto nero (dovuto a melanina) facilmente comprimibile ed eliminabile, mentre altre volte esso è rappresentato da una pustola incassata (punto bianco). L’insieme di questi quadri può portare, con eventuali lesioni da grattamento, ad escoriazioni generalizzate talora imponenti e sfiguranti.
Oltre all’acne classica degli adolescenti, che colpisce il volto ed il dorso, esistono l’acne infantile, quella tropicale, quella professionale, quella da medicamenti, quella traumatica, e l’acne nodulare e cistica (rara) con ascessi che esitano in cicatrici a stampo o cheloidi.
Lo stress psichico è un altro importante fattore capace di indurre o aggravare l’acne. In effetti nell’adolescenza stimoli emozionali altererebbero l’equilibrio del sistema ipotalamo-ipofisi-surreni-gonadi con liberazione di ormoni stimolanti le ghiandole sebacee. Sentimenti frequenti di inadeguatezza, immaturità, presunta inferiorità rientrano nella fascia anagrafica dei soggetti in “crisi adolescenziale”, soprattutto riguardo ragazze con temperamento labile o addirittura con turbe psichiche. Questi pazienti, per i quali è utile l’intervento dello psicologo, trovano nell’acne una complicazione del loro status, laddove tale dermatite venga da essi considerata ineluttabile e oltremodo antiestetica e handicappante, nella fase della vita in cui stanno costruendo e conoscendo loro immagine corporea. Si crea cioè un circolo vizioso in cui una un’affezione più somatopsichica che psicosomatica condiziona lo stesso equilibrio mentale dell’adolescente, che in reazione non controllata stimola quell’asse ormonale capace di peggiorare ancora la dermatite.
Infine ricordiamo i rimedi e i presidi sanitari. Vanno evitati cibi irritanti quali grassi, insaccati, fritti, cioccolato, mentre nelle forme di media gravità sono utili creme specifiche e saponette neutre o allo zolfo. I casi peggiori sono da trattare con l’associazione di antibiotici per bocca, particolarmente delle categorie dei macrolidi e delle tetracicline. È consigliabile un’attenta igiene del viso e del dorso e una vita all’aria aperta, estate con bagni al mare ed esposizione ai terapeutici raggi ultravioletti solari. Recentemente sono intervenute, a sostegno alle cure suddette, sostanze topiche capaci di esfoliare e rigenerare l’epidermide, dette “soft peeling”, mentre l’extrema ratio è rappresentata da un’apparecchiatura laser specifica, conosciuta come “Sternlaser dermico”.

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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