Torino, con la cerimonia dell’alzabandiera, avvenuta alle ore 9 del 6 maggio in piazza Castello, si è aperta ufficialmente l’84ª Adunata Nazionale Alpini.

E’ stata una cerimonia suggestiva e ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Schierati sulla piazza c’erano il Labaro ANA i vessilli delle sezioni ANA centinaia di gagliardetti. Per la rappresentanza militare c’erano la fanfara della Taurinense e una compagnia del 3° Alpini. Dopo gli onori al Labaro dell’ANA e al comandante delle Truppe alpine, generale Primicerj, è avvenuto l’alzabandiera al suono dell’Inno nazionale.

E’ seguita la deposizione alla lapide che sulla facciata della chiesa San Lorenzo che ricorda le Divisioni alpine e non della Campagna di Russia. Nella prima capitale d’Italia, dietro al tricolore sono sfilate circa 700mila penne nere. Gli Alpini non sono entrati in punta di piedi, anzi, hanno colonizzato ogni spazio libero della città, quando se ne sono andati però “hanno sparecchiato” , lasciando il capoluogo piemontese come l’avevano trovato. Una sfilata lunga un’intera giornata per una passione che riempie il cuore per tutta la vita.

È proprio vero che una volta alpini non si smette mai di esserlo: quella che sembra essere una frase di circostanza viene confermata ogni anno dalle centinaia di migliaia di persone che partecipano al raduno delle penne nere. E una volta ogni dodici mesi invadono pacificamente una città e la animano con il loro spirito. La festa è sempre più grande: alpini giovani e anziani, intere famiglie, amici e commilitoni si ritrovano sempre più numerosi e affiatati.
QUEST’ANNO è toccato a Torino: in concomitanza con i festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia la scelta non poteva ricadere che sulla prima capitale del nostro Paese. Ieri almeno 90 mila alpini hanno sfilato tra centinaia di migliaia di persone per le vie del capoluogo piemontese: partendo dal monumento in onore di Vittorio Emanuele II, hanno attraversato piazza San Carlo, via Roma e piazza Castello, per terminare in piazza Vittorio Veneto. Ad aprire il corteo è stata la fanfara della brigata alpina Taurinense, seguita dai simboli militari i civili italiani. Subito dopo le sezioni provenienti dall’estero, (31 le sezioni fuori dall’Italia, arrivate anche da molto lontano, da Paesi come Uruguay, Colombia, Perù e Venezuela, ma anche Germania, Francia e Belgio), seguite da tutte le 81 sezioni italiane.
I numeri dell’ANA sono considerevoli: 4.350 gruppi su tutto il territorio nazionale, 385 mila iscritti, 13 mila gli alpini che aiutano la Protezione Civile. I torinesi hanno tributato grandi sorrisi ed applausi ai nostri alpini, e in generale a tutte le penne nere arrivate da tutta Italia per celebrare la loro festa, salutando la sfilata con applausi, bandiere tricolori e grida di gioia e sostegno, segno che i valori e lo spirito degli alpini vengono riconosciuti ed apprezzati da tutti. Forte l’emozione di chi ha partecipato per la prima volta, grandissimo l’entusiasmo dei bambini, affascinati dai cappelli e dalle tipiche divise alpine: molti piccoli sfoggiavano i mitici cappelli dalla lunga penna nera, così come tanti altri avevano magliette con la scritta «Viva gli alpini!» e le bandierine tricolori sventolate in preda all’eccitazione. La sfilata delle «penne nere» è iniziata verso le 09.00, in una manifestazione che, ha coperto tutta la giornata, terminando dopo le 19: dieci ore, come detto, piene d’entusiasmo, di emozioni e di calore.
Se l’anno scorso il meteo a Bergamo non fu clemente, con una fitta pioggia che cadde per tutta la giornata, ieri un sole splendente ha accompagnato quasi tutta la domenica, rendendo ancora più piacevole la giornata. Quando cala il sipario sull’adunata delle Penne nere, le 21 sono passate da un po’. Per far sfilare tutti ci sono volute dodici ore: un’ora e mezza in più rispetto alle previsioni. E mentre marciano inquadrati gli ultimi gruppi arriva anche un po’ di pioggia a stemperare il clima di una giornata quasi estiva. I reparti vanno avanti, come se niente fosse. La gente in strada va a ripararsi sotto i portici di via Roma o di via Po. Ma sono soltanto poche gocce, niente che rovini la festa delle Penne nere. Niente che possa turbare l’84ª adunata dell’ANA che ha portato in strada oltre 700 mila persone, assiepate lungo il tragitto ad applaudire gli uomini con il cappello verdone arrivati da ogni parte d’Italia.

Testo Mario Vilardi

(foto di : Paolo Zandrini e Tomas Foresti)

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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