danielagiordanoDaniela Giordano direttore artistico e ideatrice di Festa d’Africa ·Festival Internazionale delle Culture sub-sahariane Contemporanee, manifestazione dell’estate romana, alla sesta edizione, che quest’anno si svolgerà a settembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Attrice di teatro e di televisione, Daniela Giordano ha vinto numerosi premi tra cui la Maschera d’Oro come miglior attrice nel 1993, Premio Cinema per la migliore attrice 1993; Premio AGIS- FederFestival nel1994. Grolla d’oro come miglior attrice 2006 .
Per Festad’AfricaFestival ha ricevuto due medaglie d’argento della Presidenza della Repubblica nel 2004. Scrive per diverse riviste, sia in Italia che all’estero come esperta di Africa, svolgendo anche attività didattica in tutto il mondo. Ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Settembre” nel 2000 e l’opera teatrale “ Orfeo Africano” nel 2004.

Come si è avvicinata alla cultura Africana

Attraverso il teatro. Anni fa quando lavoravo con lo Stabile di Genova mi proposero di mettere in scena un testo di un autore contemporaneo scelto tra alcuni segnalati dall’osservatorio europeo. Lessi molti testi in lingua francese, mi colpì uno in particolare, che poi misi in scena. Era Bintou di Koffi Kwahulè. Un capolavoro. E’ stato l’inizio del mio viaggio in Africa, la cultura e il teatro sono stati il mio passaporto.
La cultura dell’africa sub-sahariana non è ancora molto conosciuta in Italia, quali sono secondo lei i motivi.

La consuetudine a immaginare l’africa solo come un luogo di straordinarie bellezze naturali o di terribili calamità, ma sostanzialmente poco sviluppato e priva di risorse e proposte culturali che non siano etniche e tribali. Vincere il pregiudizio, l’ignoranza è stato forse il motore principale che mi portò a creare il festival nel 2002. il FESTAD’AFRICA Festival che io dirigo, per porre la necessità di raccontare la straordinaria ricchezza di forme e contenuti culturali di un continente altrimenti imprigionato in stereotipi che contrastano con l’immagine vera dell’Africa che è ricca anche di contraddizioni. La povertà e le criticità esistono ma la società africana avanza, propone, si è fatta lì e altrove, viaggia ed è partecipe dello sviluppo del pensiero artistico e culturale dell’uomo contemporaneo

Durante il convegno di Festad’africa erano presenti anche dei bambini della scuola elementare “Nando Martellini” se avesse la possibilità di poter parlare con questi ragazzi cosa gli direbbe nei confronti dell’Africa.

Il futuro del nostro sapere fonda le sue radici su queste esperienze. Ho davvero apprezzato l’impegno delle insegnanti che hanno voluto far crescere i loro alunni con un cuore e una testa diversa, facendo loro vedere e conoscere la geografia e la cultura di un continente vasto come l’Africa coadiuvate da un artista come Lamine Dabo. La partecipazione dei bambini alle danze ai canti wolof, sinceramente compresi e realizzati è la risposta a qualunque preoccupazione sul nostro futuro che potrà essere meravigliosamente transculturale. Lingue, religioni, colori, saperi, culture sono solo la ricchezza della differenza, e niente del proprio si perde tranne la diffidenza.

Da qualche tempo sta portando in scena in tutta Italia, Jaz di Koffi Kwahulè, perché ha scelto proprio questo autore.

Kwahulè è stato il mio primo Virgilio in Africa. E’ un autore di straordinario spessore. Mi colpisce la forza con la quale racconta il mondo di oggi vittima della propria indifferenza, dove La Donna ha un ruolo importante, come è il ruolo della donna africana oggi .

Le donne in africa sono le vere protagoniste, sia sul piano dello sviluppo economico che su quello intellettuale. Tante le questioni sulla parità di opportunità e sui diritti, ma anche un crescere di coscienza civile e di volontà di cambiamento. In alcuni parlamenti africani la presenza delle donne è più incisiva che nel nostro.

Perché nelle scuole italiane ancora si parla poco di Africa e dei problemi dell’Ambiente?

A livello Ministeriale sono d’accordo con lei, ma almeno nelle scuole elementari, grazie soprattutto alle insegnanti e ai genitori vedo che c’è una inversione di tendenza. Ma si deve ringraziare la buona volontà individuale.

Le continue lotte etniche in Africa secondo lei perché avvengono?

L’africa è stata smembrata all’epoca delle colonie, creando stati sulla carta e separando genti e usanze. L’africa si è affrancata dalle colonie da poco, in questa realtà geopolitica giovane, dovrà trovare il modo di costruire i suoi equilibri e gli interessi economici che però l’Occidente continua ad avere laggiù. Nelle guerre come dice il grande drammaturgo Brecht, si fanno grandi affari. Così a pagare sono sempre i soliti i bambini, che sono i più esposti perché i più bisognosi, e quindi le vittime designate di qualsiasi conflitto o squilibrio . Dobbiamo capire presto che la partita in gioco non è su uno sviluppo sostenibile,perché il nostro modello attuale di sviluppo non potrà mai essere sostenuto dalle risorse del pianeta per 5 miliardi di persone. Dobbiamo capire subito che la partita è sull’utilizzo razionale ed equo delle risorse del pianeta, la vita di tutti i bambini compresi i nostri si gioca lì.

L’alfabetizzazione in Africa è uno dei problemi che affligge questo continente eppure al Continente Africano appartengono ben 5 premi Nobel alla letteratura.

L’istruzione come la intendiamo noi, come apprendimento delle lingue europee scritte e parlate resta è ancora una questione da sciogliere, soprattutto nei villaggi spesso molto distanti e non collegati alle città. Garantire alle bambine soprattutto, le più discriminate, la scolarizzazione è tra gli obiettivi del millennio. I costi dell’istruzione sono molto alti,, ma potrei dire lì come altrove, scuola pubblica gratuita quindi statale, di buon livello è un obiettivo planetario non africano. Gli africani vivono l’intercultura e il multilinguismo, nelle città e nei grandi centri tutti parlano almeno due lingue quella materna e una europea, a volte tre, se come in Senegal, c’è anche una lingua nazionale come il Wolof. I Nobel africani sono di più, 11 se non sbaglio, la particolarità è che, fatta eccezione per il nobel sudafricano per la medicina, gli altri sono Nobel per la Pace e la Letteratura, abbiamo molto da imparare da questo Continente.

La distruzione dell’ambiente in Africa è uno dei problemi più gravi, come pensa che si possa intervenire per arginare questo processo.

L’africa paga il prezzo più alto in termini di danni ambientali e sociali per alcune politiche economiche sbagliate di alcuni Paesi, e per gli eccessivi consumi. E’ evidente che non c’è sviluppo sostenibile per 5 miliardi di abitanti del pianeta, dobbiamo invertire la rotta, dobbiamo consumare meno e consumare meglio per poter usufruire tutti delle risorse della Terra che non sono illimitate e si vanno esaurendo. Ragionare sui consumi e non sprecare, ponendo fine all’orrore di un genocidio di altri esseri umani che muoiono per il nostro scellerato utilizzo e distribuzione delle risorse.

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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