Maria Cristina Viozzi della Scuola calcio ASD Tor Lupara
Maria Cristina Viozzi della Scuola calcio ASD Tor Lupara
Maria Cristina Viozzi della Scuola calcio ASD Tor Lupara

Oggi ho il piacere di intervistare l’istruttore Maria Cristina Viozzi, della scuola calcio ASD Tor Lupara.

Cristina raccontaci la tua storia calcistica? Premesso che non sono stata una calciatrice professionista ma solo una appassionata “pallonara” che si è dedicata a tornei amatoriali di calcio a 5 anche perché 30 anni fa era  difficile mettere insieme più di 10 ragazze per la partitella di calcetto. Il calcio a 11 certo che esisteva ma in realtà e condizioni difficili, complicato trovare società disposte al sostegno di una squadra femminile, difficile trovare spazi per l’allenamento, disponibilità economiche. I tuoi ricordi, aneddoti ? Tra i miei ricordi iniziali le foto sono in bianco e nero quando non ancora sposata organizzavo partitelle maschi contro femmine. Tra il matrimonio e le  pause tra un figlio e l’altro ho sempre voluto trovarmi il tempo, e guai  a chi me lo impediva, di giocare la partita settimanale di calcetto, era molto difficile coordinare e reclutare 10 giocatrici ma poi il gruppetto si è consolidato e nel tempo venivano fuori altri gruppi e venivamo coinvolte in piccoli tornei si iniziava a vedere un bel movimento di femminile….un germoglio.  Era bellissimo l’assortimento delle squadre, continua mister  Maria Cristina Viozzi, trovavi  la ultratrentenne e la quindicenne a volte anche qualche tesserata che ti faceva vedere come si giocava ma l’ importanza era l’ impeto con cui ti presentavi al campo, ti volevi divertire, volevi trovare il tempo per te stessa, volevi fare uno sport che poche donne ancora facevano, forse ci volevamo sentire originali uscendo da quello che conforma una donna al focolare domestico.

Tanta passione per il calcio? Si, la  passione per questo sport così aggregante, di collaborazione, di gruppo, un gruppo che deve fare squadra in una sana competizione, in campo come nella vita hai bisogno di cercare prendere e dare supporto, complicità, collaborazione, aiuto agli altri, senza presunzioni, con umiltà ma con decisione, con impegno e sacrificio ma con piacere e gusto solo così condividere una vittoria sarà più’ soddisfacente e le sconfitte meno dure. Allora come continuare il rapporto con questo sport Cristina?  Fare l’ allenatrice poteva essere una possibilità per non allontanarmi da questo sport e magari proporlo come mi piaceva, ma se non fosse stato per una persona il compianto  mister Massimo Loce di Tor Lupara, mi coinvolse nel 2001 in un ambizioso progetto di scuola calcio per bambine.  Iniziai il corso federale per istruttori categorie di base con 42 corsisti uomini,  ho iniziato una avventura che a tutt’oggi mi riempie di orgoglio.  Aprile del 2002 la prova di fine corso e da allora un’ altra porta si spalanca, il tecnico federale che segue il mio esame a tutt’oggi mio mentore Prof. Claudio Ferri, mi sprona mi coinvolge crede in me ed eccomi qua!  Le qualità di un istruttore per Cristina? La pazienza  la passione prima di tutto, non solo per lo sport calcio ma anche nei confronti dei bambini, soprattutto con i   più piccoli ci vuole solarità, riuscire ad essere sereni anche se autorevoli,  essere un buon osservatore  per trovare in ogni singolo quella porta di accesso  facile o difficile  che  permetta di creare empatia  conquistare il bambino, farlo sentire unico e protagonista  appassionarlo a questo sport.

Cosa ti senti di consigliare ad ragazzino/a che vuole imparare a giocare a calcio? Chi vuole imparare a giocare a calcio deve partecipare con entusiasmo dedizione e impegno alle sedute di allenamento senza scoraggiarsi se non tutti i gesti richiesti subito riescono. I percorsi sono lunghi, per i più piccoli parliamo di avviamento allo sport, il mio invito è vieni divertiti e non avere fretta. Alle bambine  aspiranti calciatrici prima di dare gli stessi consigli mi complimento  per la scelta e il mio incitamento è più forte!

Cosa ti senti di consigliare ai suoi genitori? Ai genitori consiglio di osservare, ricordare e apprezzare nel tempo la crescita dei piccoli con pazienza senza fretta , senza pretendere che facciano cose che l’ età ancora non permette, soprattutto di non caricare i ragazzi di aspettative,  nulla di più pesante per un ragazzino credere di aver deluso il genitore per un gol mancato o un gesto mal riuscito.  Cari genitori incitate, sostenete i vostri ragazzi, non interferire urlando consigli tecnici che confondono le idee del piccolo.

Quale è stata la stagione da giocatrice che ricordi con più piacere? La stagione da giocatrice che nostalgicamente ricordo di più è quando ho iniziato nel 1998/99 , quando si andava per  la partita di calcetto la sera dopo la giornata di lavoro con alcune ragazzine che i genitori mi affidavano, non dimentico è la risata di Nadia, scomparsa prematuramente, alla quale dedichiamo ancora oggi  un memorial di calcio femminile.

L’allenatrice di calcio che preferisci? E’ la Betty Bavagnoli allenatrice della AS Roma femminile, l’ho conosciuta ad un corso informativo per istruttori di calcio femminile. Le ho fatto i complimenti per il suo garbo, è pacata umile, gentile, incanta quando racconta ti espone,  docente nei corsi per istruttori.

Secondo te il calcio femminile potrà arrivare nel tempo come il maschile? Per le professioniste c’è molta più visibilità, vediamo le partite in TV e questo può invogliare le ragazzine a scegliere questo sport, mi sono occupata per 10 anni di giovani calciatrici gli intoppi sono ancora tanti sebbene il numero delle ragazze che vuole giocare a calcio è cresciuto in maniera considerevole e la federazione si sta prendendo grossa cura dei vivai delle ragazze organizzando campionati ed eventi, raduni, allenamenti nei centri federali e corsi mirati al femminile per noi istruttori.  Che si possa arrivare allo stesso livello del maschile io personalmente ci credo poco.

 

Per la redazione rubrica “Pianeta Calcio”

Fausto ZILLI - Coordinatore di Redazione ATLASORBIS
F. Zilli

 

..:: Atlasorbis – news quindicinale 16  Marzo 2021

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