Quando parliamo di “abuso di alcol” pensiamo quasi automaticamente ad una dipendenza nata inizialmente da un consumo irresponsabile ed eccessivo di alcol, escludendo altri fattori di rischio che sicuramente vanno ad aumentare notevolmente l’esposizione alla dipendenza da alcol. Se poi si osservano i recenti studi in campo genetico, non si può che constatare che una serie complessa di fattori genetici e ambientali, influenzano il rischio di incorrere nell’alcolismo.
I geni che controllano il metabolismo dell’alcol sono anch’essi responsabili nell’aumentare il rischio di svilupparlo, ciò può essere indicato da una storia familiare di dipendenza.

Uno studio ha individuato che l’uso di alcol in età precoce può influenzare l’espressione dei geni che ne aumentano il rischio;così come gravi traumi infantili sono altresì associati ad un aumento generale del rischio di dipendenza da sostanze. Anche la mancanza di sostegno da parte della famiglia e degli amici è un fattore negativo.

Sommando tutto ciò possiamo affermare che la predisposizione genetica e l’età adolescenziale sono associate ad una maggiore sensibilità agli effetti neurotossici dell’abuso cronico di alcol.

Merita dunque un piccolo spazio “scientifico” la ricerca dei genetisti psichiatrici John I.Nurnberger,Jr.,e Laura Jean Bierut i quali ritengono che l’alcolismo non abbia una singola causa,tra cui una genetica,ma che i geni svolgano comunque un ruolo importante influenzando i processi del corpo e del cervello che interagiscono tra loro e con la vita di un individuo.

Gli studiosi hanno inoltre riferito di aver identificato meno di una dozzina di geni correlabili all’alcolismo,ma probabilmente altri devono essere ancora scoperti.

Almeno un test genetico esiste per un allele correlato alla dipendenza da alcol e da oppiacei. Il gene umano del recettore dopamina ha una variazione rilevabile, denominata polimorfismo DRD2 TaqI.

Coloro che possiedono l’allele A1 (variazione) di questo polimorfismo hanno una piccola tendenza, ma significativa, verso la dipendenza da oppiacei ed endorfine che vengono rilasciate da sostanze come l’alcool.

C’è comunque da dire che anche se questo allele è leggermente più comune negli alcolisti e nei tossicodipendenti da oppiacei, non è per sé un fattore predittivo adeguato di alcolismo e alcuni ricercatori sostengono che le prove per DRD2 siano contraddittorie.

Dopo questo breve accenno alla scienza in campo genetico, vediamo come la dipendenza da alcol distrugga la capacità di vivere pienamente se stessi, la famiglia ,gli amici, il lavoro ed il tessuto sociale formando progressivamente una “necrosi totale dell’Essere”.

Un paziente incontrato tre anni fa, paragonava la dipendenza da alcol ad una“bestia nera che stenta a lasciarti in pace” e considerandone gli effetti negativi sulla salute mentale,( causa disturbi psichiatrici e aumenta il rischio di suicidio), ho sempre pensato che fosse una metafora davvero appropriata!

Come nel caso di sostanze con simili meccanismi sedativi-ipnotici, come i barbiturici e le benzodiazepine l’uscita dalla dipendenza da alcol può essere fatale se non viene correttamente gestita. L’effetto primario dell’alcol è l’aumento della stimolazione del recettore GABAA, promotore della depressione del sistema nervoso centrale. Con il ripetuto consumo di alcol, questi recettori vengono desensibilizzati e ridotti di numero, con la conseguente tolleranza e dipendenza fisica. Quando il consumo di alcol viene interrotto troppo bruscamente, il sistema nervoso della persona soffre.

Questo può portare a sintomi che includono ansia, attacchi epilettici, delirium tremens , allucinazioni e scompensi cardiaci.

I sintomi acuti da astinenza tendono a diminuire dopo 1-3 settimane. Sintomi meno gravi (ad esempio, l’insonnia e l’ansia) possono continuare a far parte della sindrome da astinenza anche dopo un anno o più.

I sintomi da astinenza cominciano poi a placarsi quando il sistema nervoso tende a ripristinare il suo funzionamento verso la normalità.

I trattamenti per l’alcolismo sono molteplici. La maggior parte di essi si concentra su come aiutare le persone ad interrompere l’assunzione di alcol, dalla modifica dello stile di vita e dal sostegno sociale, al fine di aiutarli a resistere a un ritorno al consumo di prodotti alcolici.

Dal momento che l’alcolismo coinvolge molteplici fattori che favoriscono una persona a continuare a bere, tutti questi devono essere affrontati al fine di prevenire una ricaduta.

Un esempio di questo tipo di trattamento di disintossicazione può essere strutturato da una combinazione di terapia di supporto con la partecipazione a gruppi di auto aiuto e dal continuo sviluppo della forza di volontà.

Le comunità di trattamento per l’alcolismo, generalmente sostengono l’astinenza totale con un approccio di tolleranza zero verso gli alcolici, ma ve ne sono alcune che promuovono una progressiva riduzione.

Varie forme di terapia di gruppo o di psicoterapia possono essere utilizzate per affrontare i problemi psicologici sottostanti correlati alla dipendenza da alcol oltre a fornire elementi di prevenzione dalle ricadute. Il mutuo-aiuto di un gruppo di consulenza è uno dei modi più comuni per aiutare gli alcolisti mantenere la sobrietà. Alcolisti Anonimi è stata una delle prime organizzazioni create per fornire reciproco aiuto non professionale ed è ancora la più grande. Altri includono,SMART Recovery ,Women For Sobriety e gruppi Familiari Al-Anon quest’ultimi per amici e familiari di alcolisti.

Atteggiamenti e stereotipi sociali possono creare ostacoli alla rilevazione e al trattamento dell’abuso di alcool, specialmente nelle donne. La paura della stigmatizzazione sociale può portare le donne a negare di essere affette da una condizione medica e le può portare a bere in solitudine. Questo fatto, a sua volta, porta la famiglia, i medici e i conoscenti ad essere meno propensi a sospettare che una donna sia alcolizzata. Al contrario, la ridotta paura della stigmatizzazione può condurre gli uomini ad ammettere più facilmente la loro condizione e a portarli a bere in gruppo e a mostrarsi pubblicamente.

I problemi sociali derivanti dall’alcolismo sono gravi e causati dalla alterazione patologica del cervello e dagli effetti inebrianti dell’alcol. L’abuso di alcol è associato ad un aumentato rischio di commettere reati, compresi gli abusi sui minori, violenze domestiche,stupro furti e aggressioni .L’alcolismo porta spesso alla perdita del proprio posto di lavoro,con possibili conseguenti problemi finanziari. Bere in momenti inappropriati può portare a conseguenze legali, come la denuncia penale per guida in stato di ebbrezza o a sanzioni civili per comportamenti illeciti.

Il comportamento di un alcolizzato può avere un impatto profondo in coloro che gli stanno vicino e può portarlo all’isolamento dalla famiglia e dagli amici. Ciò può portare a conflitti coniugali e divorzi o contribuire ai casi di violenza domestica. L’alcolismo può anche portare all’abbandono dei propri figli, con conseguente danno permanente per lo sviluppo emotivo di essi.

Comprendiamo dunque perché quel paziente paragonava la dipendenza da alcol ad una “bestia nera che stenta a lasciarti in pace”.

Stenta a lasciarti in pace ma con l’aiuto dei servizi psichiatrici e con l’affetto di chi ci vuole bene autenticamente, la “bestia nera” si può sconfiggere.

Dott.ssa Francesca Tornatola

Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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