Fra i risvolti politici ed istituzionali, legati ad un cambio dell’Esecutivo, vi sono il riequilibrio dei meccanismi di sicurezza delle sedi di governo, in questo frangente il funzionario di Polizia chiamato a questo compito è un uomo di provata esperienza, al suo terzo cambio di governo,una garanzia di efficienza. Il dottor Ugo Mastrolitto.
Dottore ci può gentilmente fornire un suo breve curriculum?Sono nato a Napoli nel 46, laureato in giurisprudenza. In Polizia dal 1971, nel 1988 sono stato promosso Primo Dirigente, nel 1991 Dirigente Superiore ed in seguito Dirigente Generale destinato, prima all’Ispettorato Viminale e dal 19 gennaio del 2004 Dirigente dell’Ispettorato di P.S. Palazzo Chigi incarico che ricopro tuttora.
Dottor Mastrolitto, il suo incarico istituzionale la vede al terzo cambio di governo, quanta energia si spende per
affrontare momenti così delicati?
L’attività di vigilanza e sicurezza svolta dall’Ispettorato a protezione delle sedi di governo, comporta un giornaliero sensibile impegno da parte di tutto il personale dipendente. Comprensibilmente tale compito diventa più gravoso nei delicati momenti dei cambi di governo, allorché bisogna saper ricreare, in tempi brevissimi, la fiducia, la stima e la piena collaborazione da parte dei vertici politici ed amministrativi della Presidenza del Consiglio.
Il costante impegno e l’indiscussa professionalità del personale dell’Ispettorato hanno saputo conseguire risultati altamente positivi e tangibili manifestazioni di apprezzamento da parte delle varie personalità di governo.
La Polizia di Stato è un’istituzione vitale, segue costantemente i cambiamenti e le innovazioni del nostro tempo. Immagino che dopo le ultime elezioni anche a Palazzo Chigi possa essere cambiato qualcosa?
La Polizia è chiamata ad operare al servizio di una società in continua evoluzione e pertanto, in questi ultimi anni, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza investe
sempre di più nel settore della formazione del personale. Ciascun appartenente all’Amministrazione deve sapersi costantemente confrontare con fenomeni di criminalità comune e politica a volte anche di estrema complessità e delicatezza (basti pensare in proposito anche ai possibili attacchi mediatici che potrebbero minare l’immagine del governo) e sapere sempre dare concrete risposte alla pressante domanda di sicurezza che costantemente proviene da tutte le realtà sociali ed istituzionali. In particolare, per quanto riguarda questo Ispettorato, la Polizia di Stato deve essere in grado di garantire la
massima protezione delle varie sedi del governo, contemperando le esigenze di sicurezza con un’attività di controllo e di vigilanza costantemente attenta e riservata. Il senso di sicurezza deve essere percepito senza inutili ricorsi a comportamenti plateali o comunque appariscenti.
Tali criteri sono applicati anche in occasione dei numerosi vertici e incontri ufficiali con rappresentanti di stati esteri che si svolgono sia a Palazzo Chigi che presso
le sedi di rappresentanza della presidenza come Villa Pamphilj o Villa Madama.
Fin dai primi giorni, la sua direzione non lasciava dubbi sul percorso formativo, in questi anni abbiamo imparato molto, Lei è riuscito a costruire un ufficio efficiente e all’avanguardia ottimizzando le poche risorse umane a disposizione in sinergia con innovativi sistemi di sicurezza passiva. Oggi quest’ufficio continua ininterrottamente da mezzo secolo a garantire la sicurezza delle sedi di governo ed il personale ha raggiunto un livello di professionalità notevole, quali sono i passi successivi che intende intraprendere per affrontare il futuro?
Questo Ispettorato può essere paragonato ad una complessa e collaudata macchina che produce giornalmente sicurezza. Per mantenere anche in futuro gli attuali elevati livelli qualitativi è però necessario che tale meccanismo venga periodicamente lubrificato e revisionato. Per tali motivi, i prossimi passi che dovranno essere percorsi per affrontare serenamente il futuro saranno i seguenti: rivisitazione ed aggiornamento dei sistemi di difesa passiva (video-sorveglianza – allarmi anti-intrusione) installati presso le varie sedi, al fine di individuare nuovi e più efficaci moduli operativi che contemplino l’adozione di soluzioni tecniche appropriate; riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi di vigilanza in atto per evitare che i periodici e fisiologici decrementi di organico
possano comunque compromettere agli attuali standard di sicurezza; elevare sempre di più la preparazione tecnico-professionale del personale facilitando ed incrementando la partecipazione agli appositi corsi di aggiornamento professionale che vengono periodicamente organizzati dal Dipartimento e dalla questura; stimolare attraverso un’adeguata opera di sensibilizzazione, l’amor proprio dei dipendenti rendendoli consapevoli di svolgere quotidianamente un compito qualificato, delicato ed importante.

G.Guerrisi

Avatar

Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

Lascia un commento