nesci_2Lo spiega ad Atlasorbis.it Denis Nesci, Presidente dell’U.Di.Con.

Unione per la difesa dei consumatori.

Dalla televisione alle auto, dalla palestra ai giocattoli: non si salva proprio nulla dalla pioggia di rincari che, a partire dal 17 settembre, si sono abbattuti sui prezzi dei beni.

Secondo quanto stabilito dalla legge 14 settembre 2011 n.148, che ha convertito la manovra di Ferragosto, l’aliquota ordinaria dell’imposta sul valore aggiunto è passata dal 20% al 21% (mentre le aliquote ridotte del 4% e 10% sono rimaste invariate), provocando un aumento dei beni che si ripercuoterà sulle famiglie italiane, costrette a spendere tra i 120 e i 170 euro in più rispetto agli anni precedenti.

La decisione presa dal governo, che va ad aggiungersi ad un pacchetto che include interventi sulle pensioni, tagli ai ministeri e supertassa sui redditi, nasce dall’esigenza di uscire dalla crisi che sta vivendo il nostro Paese e che dovrebbe portare nelle casse dello Stato 4,2 miliardi l’anno circa, a partire dal 2012, utili per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013.

Quali saranno, quindi, i beni che subiranno la variazione di prezzo? Il rincaro inciderà pesantemente su tutti i settori (ad esclusione di alcuni generi alimentari di primaria necessità, su cui si applica l’iva del 4%), in particolare modifiche sostanziali peseranno su: abbigliamento, calzature, auto, palestra, tv, giocattoli, benzina (che proprio in questi giorni ha toccato il record di 1,65 euro al litro), connessione internet e telefonia, così come su prestazioni di professionisti, come ad esempio l’idraulico o il parrucchiere, fino ad arrivare ai pacchetti vacanza.

Attenzione però, piccoli intoppi potrebbero verificarsi in questi primi giorni di entrata in vigore della legge, a causa di aggiornamenti di software che potrebbero provocare dei ritardi nell’applicazione del 1% in più, fermo restando che, secondo quanto stabilito dalla manovra, non sarò obbligatorio l’aggiornamento dei listini prezzi al netto dell’iva, né di quelli che espongono il prezzo al lordo, in quanto l’incremento comporterà un aumento automatico del totale fattura.

Un problema comune a molti consumatori italiani sarà, sicuramente, quello relativo al comportamento da tenere nel caso di acquisto di un bene di cui bisogna estinguere il saldo. Nel caso in cui si è pagato un acconto nei giorni precedenti e si prevede di saldare dopo il 17 settembre, l’acquirente dovrà, secondo le modifiche apportate, pagare l’iva del 20% sull’acconto, mentre per il saldo si applicherà la nuova aliquota maggiorata di un punto percentuale.

Detto tutto ciò, è pur vero che risparmiare si può, prestando attenzione a sconti applicati periodicamente da negozi, supermercati e distributori di benzina che permettono al consumatore di ridurre notevolmente le spese.

Dott. Denis Nesci Presidente U.Di.Con. Unione per la difesa dei consumatori

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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