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La nostra Accademia, incardinata nell’associazione ARGOS – Forze di Polizia, si è consacrata alla rivalutazione storica e umana del personaggio T. Tocci, nobile figura di di patriota per 2 Nazioni, martire ed eroe, oltrechè giurista, avvocato, ministro, militare d’alto rango. Il Tocci, nonno paterno di chi scrive, era un arbereshe, cioè un uomo del mezzogiorno di antica discendenza albanese che, come tanti altri, fu invaso dall’amore atavico di una patria lontana, l’Albania, ma immaginata vicina per l’assoluta somiglianza del panorama collinare e brullo della Calabria. Delle alterne vicende della sua esistenza e della sua incoercibile fiera natura d’uomo d’azione e di penna, si occupò sua figlia Rita, mia madre, che in un volume ben descrisse gli anni del primo novecento in cui si distinse: la lotta contro i turchi, in seguito giornalista polemista (era un mazziniano anti-savoia)a Scutari e professionista legale ed uomo politico a Tirana, fino ai tristi giorni della feroce dittatura comunista e l’esecuzione dopo un processo-farsa. Spesso lei polemizzò con il mondo arbereshe per la noncuranza con cui veniva trattato il padre. E’ astato un paradosso che uno spiraglio sulla rivalutazione della sua figura si è prospettata proprio in coincidenza della morte di Rita nell’agosto 2011, esattamente 100 anni dopo la proclamazione da parte del padre dell’Albania indipendente. Di ciò occorre essere riconoscenti ad un gruppo di storici, particolarmente i professori Altimari, Fabbricatore, Caccamo, Eichberg. Dunque c’è stata una lunga produzione di libri parzialmente o completamente dedicati al Tocci, una serie di convegni in Calabria, a Roma e in Albania, l’intitolazione di strade e luoghi pubblici, il posizionamento di statue che lo ricordano. Il meeting di maggior richiamo si è organizzato presso il Comune di Roma nel 2015, ma il veicolo di maggiore diffusione è stato il documentario realizzato dall’ottimo regista Gilberto Martinelli intitolato “Il miraggio adriatico”, proiettato fra l’altro nel settembre scorso al teatro Brancaccino di Roma, con notevole successo. In seguito, sempre sotto l’egida dell’Accademia, si è ottenuta la partecipazione al Festival Internazionale del Cinema di Tirana (ottobre 2018). Fin qui è stata cronaca di ieri, ora occorre mettere a parte i followers del personaggio Tocci con gli avvenimenti più recenti. Nella primavera scorsa Dod Luli, un imprenditore e mecenate della Mirdizia, la regione montuosa nel nord dell’Albania, fiera delle sue tradizioni e fondamentalmente cattolica, si impegna a creare una giornata di festa e di ricordo nel paese di Fushe Arrez. La cerimonia vede sfilare e parlare i nipoti di quei capi-tribu che 108 anni prima vollero quello straniero loro capo (del governo e dell’esercito provvisori) e che oggi lo acclamano come se fosse il maggior figlio della propria terra. L’emozione coinvolge me ed il popolo riunito in piazza, perchè quei fogli oggi ingialliti in cui apposero la propria firma quegli antichi e valorosi malessori, a coronamento della prima bandiera dell’Albania libera issata a Fan proprio da Terenzio Tocci, rappresentano il passaggio di consegne da nonni a nipoti rispetto a valori non negoziabili. Infine, il giorno prima di tale eccezionale avvenimento, l’Accademia, rappresentata da me e dal fraterno amico Sokol Borshi. ha organizzato nella città di Scutari una proiezione doppia del filmato di Martinelli, dapprima nella libreria pubblica a favore di professori e studenti universitari di Storia, mentre nel pomeriggio nel maggiore cinematografo cittadino. L’ultimo avvenimento in ordine di tempo si è verificato il giorno 3 luglio scorso presso l’aula della libreria Hora Felix in Roma, dove si è proiettato un servizio giornalistico su quanto accaduto in Mirdizia nel precedente mese di maggio.  Immagine (639)

Voglio per ultimo ricordare che in questi anni molte sono state le personalità insignite col diploma accademico. Altre hanno ricevuto una medaglia d’argento per il notevole contributo dato alla rivalutazione storica dell’avvocato T. Tocci ed alla diffusione della sua figura.

dott. Terenzio d’Alena

01/07/2019

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale