Ho effettuato una visita alla fine di febbraio presso questo nucleo nella città di Venezia, trattandosi di una città, per conformazione unica nel mondo e quindi con delle peculiarità di intervento non rinvenibili in altre realtà nazionali. L’operatività del Nucleo Artificieri Antisabotaggio è vincolata da questa specificità e riesce in maniera eccellente ad operare in questo territorio di storia, calli e strade d’acqua, portando a termine brillanti risultati. Poniamo quindi per comprendere meglio questa peculiarità operativa, alcune domande al Comandante.

Cosa è cambiato dopo la tragedia delle torri gemelle?

Dopo l’attentato alle torri gemelle, il Dipartimento della P.S. si è attivato per fare una selezione di quanti operatori delle Forze di Polizia fossero in possesso della specializzazione di Artificiere EOD e Artificiere IEDD, qualifiche considerate dal Ministero dell’Interno tra le “5 Alte Specializzazioni”.

La situazione politica internazionale, dopo l’attacco alle Torri gemelle, è notevolmente cambiata: la guerra al terrorismo ha fatto si che tutto il personale acquisisse nuove informazioni sulla tipologia degli attentati. E’ maggiormente cambiata per gli Artificieri dell’Esercito, che sono stati chiamati a svolgere servizio all’estero in cooperazione con altre forze armate di altri paesi. In queste occasioni c’è stato uno scambio di informazioni che ha permesso di acquisire nuove conoscenze e predisporre nuovi data-base di materiale. L’esperienza così acquisita è stata trasmessa attraverso i corsi successivi che si sono tenuti alla Scuola del Genio per la formazione di Artificiere EOD/IEDD, tenuti pertanto da personale con molta esperienza sul teatro di guerra.

L’approccio è cambiato in quanto ora si presta molta più attenzione alla sicurezza ed incolumità anche degli operatori, cercando il più possibile di lavorare a distanza dall’eventuale ordigno. La forma mentis dell’artificiere del 2011 è sempre proiettata ad un continuo scambio d’informazioni con artificieri di altri paesi dell’Unione Europea. Così facendo, si migliora la professionalità: analizzare i casi verificatisi in altri paesi, consente di predisporre una più efficace azione di contrasto.

Allo scambio di informazioni ha certamente contribuito internet, ma anche la scrupolosa attenzione che la Direzione Centrale competente per i Reparti Speciali ha avuto nel comprendere che le capacità operative dell’artificiere dovevano giovarsi delle più attuali conoscenze tecnologiche.

Con l’intento di prevenire attentati come quello dell’11 settembre, il Dipartimento della P.S. ha ritenuto opportuno rafforzare gli aeroporti con personale con la qualifica di Artificiere IEDD.

Inoltre e’ stata anche considerata l’ipotesi che l’attentato terroristico potesse avere ad oggetto aree portuali, caratterizzate da un notevole flusso di passeggeri e merci. Prima dell’11 settembre tali zone non erano state particolarmente considerate a rischio.

I nuclei artificieri sono stati potenziati anche nei porti di “seconda fascia”, dove vengono stoccate tonnellate di liquidi infiammabili, che renderebbero ancora più devastanti le conseguenze di un attentato.

Il Dipartimento, consapevole delle mutate esigenze, ha provveduto ad aumentarne il numero degli operatori per assicurare una copertura capillare delle zone a rischio.

Qual è la differenza operativa rispetto ad altri Nuclei attivi in altre città italiane?

In primis la logistica di Venezia che impone un’attenzione massima rivolta, non solo nei confronti degli operatori, ma altresì alla salvaguardia dei Beni Artistici e Architettonici. Anche il trasporto del materiale deve avvenire attraverso contenitori che lo proteggano dall’ambiente umido e salmastro come quello della laguna veneta, fattori che deteriorerebbero le parti elettroniche degli strumenti e i tessuti speciali delle combinazioni.

La città di Venezia ha inoltre nelle vicinanze un polo chimico d’importanza nazionale come Porto Marghera. Per questo al Nucleo abbiamo due operatori formati come Istruttori per la Difesa CBRN che all’occorrenza sono indispensabili in caso di attentato in una delle fabbriche. La loro preparazione sulle sostanze che sono ivi prodotte è molto utile al personale che deve decidere sulle misure di sicurezza da attuare. (Questa ulteriore specializzazione comporta periodici corsi di aggiornamento).

L’operatore di Polizia, una volta formato Artificiere IEDD, oltre a fare il corso CBRN, deve formarsi “Esperto Manovratore di Corde”, qualifica che si ottiene alla scuola alpina di Moena (TN). Inoltre viene messo in lista il corso di specializzazione nell’impiego degli esplosivi che si tiene c/o il 17° Stormo Incursori dell’Aeronautica Militare presso Furbara (RM).

In particolare, in una città dove si tengono numerose “convention” con personalità politiche molto importanti, i servizi di bonifiche ai palazzi e nelle sale delle riunioni, sono all’ordine del giorno. Tutte queste operazioni vengono svolte in sinergia con la Sezione Mare, che deve organizzare il trasporto del personale e dei nostri materiali. C’è da dire che il Nucleo Artificieri, nei servizi di bonifica si avvale della collaborazione delle Unità Cinofile Antiesplosivo della Polizia di Frontiera, ubicati c/o lo scalo marittimo ed aeroportuale di Venezia, e qualche volta di quella dei Carabinieri Cinofili Antiesplosivo di Padova.

In una città unica per le opere d’arte come Venezia, avere l’ausilio delle Unità Cinofile, rappresenta una sicurezza maggiore sul risultato finale delle bonifiche.

Altre situazioni in cui vengono svolte bonifiche sono:

– il varo di grosse navi da crociera presso i cantieri di Porto Marghera;

– grandi concerti che si tengono nel parco “San Giuliano”;

– oltre le particolari situazioni che richiedono l’intervento del personale qualificato.

Molto importanti sono anche i servizi di controllo che si effettuano all’aeroporto in occasione di voli sensibili delle compagnie aeree dei paesi che sono oggetto di attentati da parte di organizzazioni terroristiche.

Altri importanti Servizi riguardano i grandi eventi che si svolgono in laguna come il Carnevale di Venezia, che richiama ogni anno tantissimi visitatori, rendendo necessario un servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica straordinario; la Mostra del Cinema che si tiene ogni anno nel periodo di settembre al Lido di Venezia con l’arrivo di moltissime personalità.

Importantissimo è l’ausilio che il personale Artificiere fornisce ad altri settori di Polizia che si occupano di attività investigative, eseguendo accertamenti su reperti rinvenuti e sequestrati a seguito di perquisizioni.

Il nucleo si occupa anche dell’aggiornamento sulle norme di sicurezza da attuare in caso di rinvenimento di ordigni esplosivi del personale di Polizia che svolge servizi operativi.

Svolge altresì attività di prevenzione ed informazione presso le scuole elementari, medie e superiori, soprattutto in occasione delle festività natalizie, sul corretto uso degli artifici pirotecnici, per cercare di evitare possibili infortuni causati da un loro uso improprio.

Con gli Artificieri dell’Esercito che rapporti avete?

I rapporti sono ottimi ed efficienti, abbiamo competenze diverse, anche se a volte ci capita di operare per primi noi su ordigni bellici che una volta messi in sicurezza consegniamo ai militari. Capita spesso che il residuato bellico, venga rinvenuto in operazioni di scavo nei centri abitati, e la presenza degli Artificieri della Polizia di Stato in città garantisce un più celere intervento, finalizzato ad una prima valutazione, attraverso l’accertamento sul tipo di ordigno bellico e le conseguenze che potrebbe generare nell’abitato una sua probabile esplosione. Eseguite le operazioni, si comunica con l’ufficio specializzato della Prefettura, che, avuto conoscenza del luogo e della pericolosità, può decidere di affidare la rimozione e la distruzione direttamente agli Artificieri di Polizia di Stato.

Il Genio Guastatori dell’Esercito è specializzato nel disinnesco e brillamento degli ordigni bellici sopratutto di grandi dimensioni, tipo bombe di aereo o grossi proietti di artiglieria, in quanto sono forniti di attrezzature e materiali adatti alla bonifica di ordigni esplosivi regolamentari di grosse dimensioni. Ciò non toglie che qualche volta artificieri dell’Esercito chiedano la cooperazione degli Artificieri di Polizia e viceversa, perché unire le sinergie, significa fornire al cittadino una maggiore tempestività, sicurezza e tranquillità da qualsiasi ordigno inesploso.

Infine, a mio modesto parere, mi sento di affermare che l’Artificiere della Polizia di Stato ha una visione dell’incarico, proiettato alla ricerca delle fonti di prova e quindi ha un approccio diverso all’ordigno rispetto all’Artificiere dell’Esercito. Questo nasce perche prima di tutto l’Artificiere della Polizia, possiede la qualifica di Ufficiale/Agente di Polizia Giudiziaria e Agente di Pubblica Sicurezza, se si deve denunciare qualcuno, bisogna raccogliere tutti gli elementi utili per formare la prova della colpevolezza o innocenza davanti ad un organo esterno, ed ecco allora la necessità di preservare parti dell’ordigno per eseguire accertamenti irripetibili. Questo comporta un maggiore stress in quanto a volte non basta neutralizzare l’ordigno, ma bisogna sopratutto preservarlo. Comporta certamente un rischio maggiore, ma a volte ci sono anni di indagini che possono essere buttati al vento dalla distruzione dell’ordigno.

L’artificiere dell’esercito operando spesso fuori area, non ha problemi per distanze di sicurezza, area di sgombero, e sopratutto ricerca degli autori, quindi ha un approccio diverso più basato alla neutralizzazione e a rendere l’area sicura. Si provi a pensare a quando deve bonificare in fretta una pista di atterraggio di un aereo militare che in poco tempo deve atterrare.

Il Team di sei Operatori a vostra disposizione, crede sia sufficiente a coprire l’intera area regionale di competenza?

In effetti, siamo a metà della forza necessaria, comunque la Regione è ben coperta con due Unita a Padova e altre due a Verona c/o l’aeroporto. Un altro artificiere si trova a Belluno.

Il personale attualmente in servizio al Nucleo è fortemente motivato, con squadre composte da due elementi si riesce a fare molto. Il Team è importante per tutti noi, per me sapere che nel mio Team ho gente molto motivata e operativa è fonte di orgoglio, perché nonostante siamo in pochi, l’ufficio non rimane mai impresenziato e almeno un operatore è sempre presente oltre ad un’altro che effettua la reperibilità settimanale.

Va evidenziato che la specializzazione di Artificiere I.E.D.D. (che a Venezia possiedono solo due operatori) è molto ambita da giovani agenti che prima di entrare in polizia hanno svolto il servizio di V. F. P. presso l’Esercito, entrando in contatto con i loro Artificieri e apprezzandone il prestigio, cercando di farne una motivazione personale e riproporla poi nella Polizia di Stato.

Il doversi adattare a questi problemi che Nuclei di altre città non hanno, rende l’operatore Artificiere IEDD del Nucleo di Venezia unico, e per mantenere il livello alto di efficienza, provvede a continui addestramenti con la tuta indossata in modo da poterla tenere per un periodo superiore ai 30 minuti senza andare in debito d’ossigeno. Per raggiungere e mantenere questi livelli, si richiede un ulteriore sacrificio all’operatore artificiere, che deve mantenersi sempre in perfetta forma fisica con allenamenti settimanali.

Esiste una specializzazione per gli ordigni di tipo NBCR?

Attualmente non esiste una specializzazione CBRN per l’Artificiere della Polizia di Stato. Esiste la specializzazione BC-IEDD che è posseduta da alcuni istruttori della Scuola del Genio dell’Esercito. Mi auguro che in futuro vengano attuati corsi analoghi per gli Artificieri della Polizia di Stato. Nel frattempo, l’Artificiere, dopo aver conseguito la qualifica di IEDD, viene inviato alla Scuola Interforze di Rieti per la specializzazione di “Istruttore per la Difesa CBRN”. E’ molto importante che l’Artificiere sia formato CBRN, perché in caso di attentato “Misto” (esplosivo più aggressivo chimico o fonte radioattiva), può far salvare molte vite per le tempestive informazioni sull’area di sgombero da effettuare e tutte le altre operazioni da mettere in atto.

Cambia totalmente i compiti dell’Artificiere con la qualifica CBRN in caso di rinvenimento di residuato bellico caricato chimicamente. Deve limitarsi a creare l’area di sicurezza, dopo avvisare il 7° Reggimento di Civitavecchia (Reggimento Difesa Nucleare Biologica e Chimica (NBC) “Cremona”), che ha competenza esclusiva sugli ordigni caricati chimicamente.

Il “Pronti a Muovere” avviene …?

Di norma in 5 minuti siamo pronti già sui mezzi, diverso è se l’attivazione avviene per la città di Venezia, abbiamo un ulteriore “perditempo” di una manciata di minuti in più, a causa della logistica che richiede lo scarico del materiale necessario dall’auto ed il successivo carico presso il molo sul natante in attesa, che non sempre è disponibile in tempi adeguati per la cronica carenza di natanti e personale. Ovviare questo problema è possibile, assegnando al Nucleo di Venezia un’imbarcazione che sia in grado di alloggiare le attrezzature e le strumentazioni necessarie a qualsiasi tipo di intervento con la possibilità di caricare il veicolo remotizzato PEDSCO RMI 94, che in certi tipi di interventi il suo utilizzo è indispensabile. Poi basterebbe formare gli operatori artificieri con la patente Nautica e il Team diventerebbe autonomo per gli spostamenti in ambito marino specifico come la laguna veneta ed in particolare nella città di Venezia.

Realizzare questo, significherebbe togliere stress all’artificiere, che avrebbe la mente più libera per concentrarsi sull’intervento e a non sprecare energie, impegnative per l’aspetto logistico del materiale nonché il suo trasporto a braccia/spalle per le calli di Venezia.

Come diventare Specialisti Artificieri Antisabotaggio

Per diventare specialista artificiere, l’operatore di polizia deve dimostrare particolari attitudini, fisiche, mentali e morali. Una prima selezione è fatta dai nostri istituti a Roma. Dopo varie prove e test, quelli giudicati idonei, vengono inviati alla Scuola del Genio di Cecchignola a Roma per frequentare il corso di formazione della durata di circa dodici settimane. La Scuola del Genio Cecchignola, è l’unica scuola che forma personale con la qualifica di Artificiere di tutte le forze armate e Corpi di Polizia. Di recente il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha avviato importanti scambi professionali con i pari specialisti che operano in ambito internazionale.

L’artificiere di Polizia viene formato col compito specifico di intervenire in tutti i casi in cui si è in presenza di ordigni esplosivi improvvisati (IED). Quindi l’operatore che frequenta il primo corso, riceve delle nozioni base che lo porteranno successivamente a frequentare un corso di importanza fondamentale che è il corso I.E.D.D. ( Improvised Explosive Device Disposal). Durante il corso, gli istruttori valuteranno se gli operatori che si accingono a prendere la qualifica di Artificiere I.E.D.D. hanno tutti i requisiti necessari per potere operare.

I principali compiti dell’artificiere di polizia sono:

-Intervenire in tutti i casi in cui la sicurezza pubblica sia messa in pericolo da qualsiasi residuato bellico. Negli altri casi in cui non sia messa in pericolo la sicurezza pubblica, interviene come organo sussidiario all’Artificiere dell’Esercito, che spetta in primis la bonifica del territorio dai residuati bellici;

– Interviene in tutti i casi in cui vi sia la presenza di ordigni esplosivi improvvisati, che sia in pericolo o meno la sicurezza pubblica;

– Interviene ogni qualvolta ci sia una “convention” o un seminario ove sono interessate personalità politiche interne o internazionali e quando i livelli di sicurezza lo richiedono a bonificare i luoghi in cui si tengono le riunioni;

– Interviene in tutte le pubbliche manifestazioni, ove ci sia la richiesta da parte dell’organizzazione di avere la presenza di personale Artificiere;

– Interviene nell’ampio programma di Polizia di Prossimità, ove il personale Artificiere concorre alla formazione negli istituti d’istruzione scolastica di tutti gli alunni sul corretto utilizzo dei fuochi d’artificio, evidenziando tutti quei comportamenti che possono mettere in pericolo la propria e altrui incolumità;

-Interviene come personale tecnico tutte le volte che a seguito di indagini di Polizia si richiede la competenza tecnica per valutare la pericolosità del materiale sequestrato;

-Interviene tutte nei grossi eventi di ordine pubblico come supporto tecnico al personale che deve garantire la sicurezza pubblica e la presenza dell’operatore con la qualifica di Artificiere, permette un suo rapido intervento.

Per eseguire tutti i servizi sopra elencati, il personale con la qualifica di Artificiere ha bisogno di strumentazioni e materiali specifici, da utilizzare caso per caso. Con il progressivo avanzamento tecnologico dovuto ai passi fatti dalla ricerca di aziende nel settore, è stato possibile dotare il personale di materiali di ultima generazione. Questo fa si che tutto il personale, segua dei corsi di aggiornamento ogniqualvolta venga dotato da questi ritrovati della tecnologia. Il materiale di cui l’operatore Artificiere si avvale in via principale è il seguente:

Combinazione antiesplosione EOD9, ultimo ritrovato della ditta canadese “Allen Vanguard”. Rispetto alla combinazione EOD7 è stato fatto un notevole passo avanti perfezionando alcuni errori che erano stati riscontrati. Infatti, prima della consegna, il personale ha dovuto sostenere un corso propedeutico di alcuni giorni, effettuato dal personale della società fornitrice giunto apposta dal Canada. La tuta, protegge l’operatore dagli effetti che si generano con l’esplosione, ovvero termico (calore che si sviluppa), sovrappressione (i gas che si generano in un brevissimo istante, fanno innalzare la pressione circostante che penetra nei punti più deboli nel tessuto del corpo umano) e l’effetto della frammentazione dovuto alla proiezione di schegge metalliche e non, rinforzando le parti ove sono protetti gli organi vitali. La Combinazione ha un peso totale di circa 34 Kg. ed è costituita da materiale che deve resistere agli effetti sopra descritti e nello stesso tempo deve garantire all’operatore la sopportazione per un tempo operativo di circa 30-45 minuti. Con la combinazione EOD9 si è trovato il giusto compromesso tra leggerezza e resistenza.

artificieri venezia

Nella foto parte del Personale del Nucleo Artificieri Antisabotaggio di Venezia con al centro il Comandante

Testi e foto Mario Vilardi

www.militarzone.it

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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