La mente di ogni uomo è qualcosa di unico e incredibile: ciascuno vede e interpreta la realtà a modo suo. Ma ci sono uomini la cui realtà è talmente diversa da quella percepita dalla “massa” da esser definiti folli. E molti di questi “folli”, di questi uomini che vivono la loro realtà, sono uomini che

noi oggi studiamo sui libri di storia, di arte, di letteratura, di medicina, come “artisti” o “geni”.

Perché esiste un limite, un confine sottile e a volte invisibile tra genialità e follia, e i geni sono

coloro che vivono proprio su quel confine, facendo della loro pazzia la loro forza.

 follia

Genio e follia, concetti tanto diversi ma allo stesso tempo simili e inseparabili fin dalla nascita. .

E infatti la creatività è davvero parente della follia!

A livello neurologico infatti i cervelli fantasiosi hanno caratteristiche simili

a quelli malati di schizofrenia . A dimostrarlo uno studio diretto da alcuni ricercatori svedesi che hanno scoperto come le persone sane ma molto creative hanno dei deficit in alcuni recettori, proprio come nel cervello degli schizofrenici. E in effetti Il “genio” soffre spesso di disturbi dell’umore, tanto più che, talvolta, le opere migliori sono dettate da sentimenti tristi o, al contrario, da picchi di euforia. Ad esempio nella letteratura troviamo scrittori carichi di manie e ossessioni come gli italiani Manzoni e Leopardi.  Manzoni era agorafobo, talmente spaventato dalla folla e dai luoghi aperti da non uscire mai di casa;  Leopardi era affetto da numerosissime malattie fisiche che lo portarono alla depressione e a frequentissimi cambi di umore, passando dall’euforia alla più totale disperazione

Il folle può essere considerato semplicemente quella persona con problemi mentali, e quindi comandata dall’irrazionalità.

  • Nel corso della storia dell’umanità la follia fu considerata in diversi modi ma è soltanto alla fine dell’Ottocento che la follia iniziò ad essere concepita come una malattia. Tuttavia era considerato solo il suo aspetto organico ( come una malattia corporea o dell’organismo) e il paziente era sottoposto a diversi trattamenti: l’ipnosi e l’elettroshock; Si deve soprattutto a Sigmund Freud (1856-1939) il tentativo di affrontare in altro modo il disturbo mentale, prestando attenzione al funzionamento della psiche del paziente, individuando la tecnica della psicoanalisi come possibile cura.
  • Ma un’altra interpretazione di “folle” può essere rivolta all’artista, quell’uomo  pieno di estro e ispirazione creativa,  il cosiddetto “Genio”, comandato anch’esso dal caos e  dall’irrazionalità. Il mondo che nasce da queste particolari forme di energia è un mondo caotico, dove regna sovrana la creatività artistica.

Sigmund_Freud

Secondo me la differenza tra i due concetti è questa:

  • Quando tale visione sfocia in atteggiamenti innovativi e positivi per l’umanità si hanno espressioni geniali in campo scientifico, tecnologico, artistico e musicale. Un esempio perfetto di tale genialità lo ritroviamo in Mozart ( ……). il genio di Mozart ( austriaco nato nel 1756 e morto nel 1791) :rivelò il suo genio musicale fin dall’età di 3 anni, quando inizio a comporre le sue prime musiche sotto la guida del padre Leopold, anche lui musicista. A soli 13 anni ebbe il posto di primo violino a Salisburgo dove componeva musica. Da quel momento visse a Vienna da musicista indipendente. Era solito comporre mentalmente, anche mentre era impegnato in altre attività, persino le correzioni avvenivano nella sua testa. A differenza di altri compositori egli non ci ha lasciato molti schizzi della sua musica. Quando la composizione era pronta nella sua testa, la scriveva velocemente sena dover fare correzioni sulla carta. Basti pensare all’opera del Don Giovanni che si dice sia stata scritta nella notte che precedeva la prova generale dell’opera. Tra le sue opere più famose ricordiamo anche le Nozze di Figaro, e il Flauto magico.

Quando tale visione degenera in atteggiamenti negativi di esaltazione individuale e poi collettiva, e quindi patologici, si ha una negazione irrazionale della realtà stessa che spesso sfocia in aggressività, sopraffazione, negazione di diritti e distruzione. Basti pensare alle guerre, come ad esempio  la seconda guerra mondiale, che ha sconvolto la prima metà del 900, causata proprio da Hitler un folle che ha compiuto dei veri e propri crimini contro l’umanità che ha nella sua follia ha pianificato il genocidio dell’intero popolo ebreo.

In ambito storico,il tema della follia è maggiormente collegabile alla figura, instabile e allo stesso tempo carismatica di Hitler. Mosso dalle sue teorie sulla superiorità della razza ariana, sulla  congiura ebraica antitedesca e sulla teoria dello spazio vitale (per fornire al popolo tedesco uno sbocco espansionistico) seppe dare una svolta totalitaria al governo tedesco.

Che cos’è un totalitarismo? E’un’ideologia, o ancor meglio un regime, che vuole accentrate la direzione di ogni aspetto della vita civile e politica nello Stato. Il regime totalitario non si distingua dalle altre forme di governo solo perché riduce al minimo o abolisce determinate libertà, ma perché distrugge ogni presupposto di libertà,personale o di gruppo, e perché reprime forzatamente ogni tipo di conflitto.

Tutte le dittature totalitarie presentano caratteristiche comuni:

– Un’ideologia elaborata, essa contiene un’affermazione basata sul rifiuto radicale della società esistente e insieme sulla conquista del mondo a vantaggio di una nuova società.

– Un partito unico di massa guidato da un solo uomo, il dittatore. Tale partito è organizzato gerarchicamente.

– Un sistema di terrore, sia fisico che psichico, realizzato attraverso il controllo esercitato dal partito e dalla polizia segreta.

– Un monopolio, quasi completo di tutti i mezzi di comunicazione di massa: stampa, radio, cinema. Tutto sotto il controllo del governo.

– Un monopolio di tutti gli strumenti che servono per la lotta armata.

– Un controllo centralizzato e la guida dell’intera economia attraverso il coordinamento burocratico di attività imprenditoriali.

Quando parliamo di totalitarismo non ci riferiamo solo alla Germania nazista, che impronta

perfettamente le caratteristiche del totalitarismo, ma anche all’Italia fascista con Mussolini, il regime comunista di Stalin ecc, il franchismo.luigi-pirandello-orig

  • Il punto di incontro tra genio e follia è sicuramente una visione nuova del mondo. Genialità e Follia altro non sono che effetti della stessa causa, che è il modo di guardare la con un’altra prospettiva, con occhi diversi. Emblematica in letteratura è la figura di Pirandello ( 1867- 1936) ( appartiene al decadentismo) la follia entra nella sua vita perché la moglie soffriva di un disturbo mentale. Da quel momento la follia diventa il tema principale delle sue opere.. Nelle sue opere il tema della follia è legato all’idea per cui la personalità degli uomini non è una, ma molteplici; ed i suoi personaggi si sdoppiano in più personalità. La personalità che ha l’uomo è soltanto un illusione, una maschera che ci mettiamo per difenderci dal caos della realtà. Noi crediamo di essere “uno”  per noi e per gli altri, mentre siamo “centomila” individui diversi, a seconda della visione di chi ci guarda. L’io reale non esiste; esiste solo l’io apparente.  L’unica via di relativa salvezza che dà ai suoi eroi è la fuga nell’irrazionale e nella Follia;     che sono gli unici strumenti per contestare le forme moralmente fasulle imposte dalle convenzioni sociali. Riferimento all’opera teatrale Enrico IV e al romanzo uno nessuno e centomila!

Chiara Locurcio

16/06/2019

(la foto di copertina in primo piano “L’uomo e l’universo” sito associazione Archeosofia a Pisa)

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale