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Il 17 settembre 2016, in una calda serata estiva di fine settimana, l’esplosione di
una rudimentale bomba in un cassonetto per l’immondizia ha scosso ancora una
volta la città di New York, pochi giorni dopo la cerimonia commemorativa per il
quindicesimo anniversario della strage dell’11 settembre. Il luogo scelto per
l’attentato, alla ventitreesima strada e la Sesta Avenue, è una delle zone centrali di
Chelsea, un quartiere con molti bar, ristoranti, cinema e locali notturni,
particolarmente affollato durante il weekend. L’esplosione ha ferito ventinove
passanti e ha causato danni a parecchi negozi e appartamenti, con il cassonetto che
è volato da un lato all’altro della strada, fortunatamente senza colpire nessuno.
Qualche ora dopo, su segnalazione di una residente della zona, si è trovata un’altra
bomba a pochi isolati di distanza, creata con una pentola a pressione, come quelle
utilizzate per la strage della maratona di Boston nel 2013, che causarono tre morti e
quasi trecento feriti.boston-attentato
Nella mattina dello stesso giorno, nella cittadina di Seaside Park, in New Jersey, è
esplosa una bomba in un bidone della spazzatura lungo il percorso di una minimaratona
a cui avrebbero partecipato poco più tardi molti ex militari. La corsa è
stata cancellata per precauzione, pur non essendoci stati né morti né feriti, e nel
giro di poche ore si sono scoperte altre bombe nella zona prima che detonassero.
Il giorno successivo, due senzatetto hanno trovato uno zaino contenente materiale
sospetto in un bidone della spazzatura nella stazione ferroviaria di Elizabeth,
sempre in New Jersey, a pochi chilometri da New York. I due uomini hanno
chiamato la polizia, che ha inviato sul luogo agenti specializzati dell’FBI, i quali
hanno riconosciuto immediatamente il tipo di bomba “a tubo” contenuta nello
zaino. Le indagini, estremamente serrate, con l’interveno dell’FBI, la polizia di
stato di New York e del New Jersey, il Joint Terrorism Task Force, l’Homeland
Security, il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives e i vigili delfbi
fuoco della città di New York, si sono presto appuntate su un giovane afganoamericano
di ventotto anni, filmato da una telecamera di sorveglianza mentre
depositava le bombe nelle due località di Chelsea. L’individuo in questione, Ahmad
Kahn Rahami, arrivò negli Stati Uniti insieme alla famiglia nel 2000, ottenne asilo
politico e divenne cittadino americano nel 2001. Tempo fa, ha avuto problemi con
la legge per atti di violenza contro la famiglia, a causa dei quali è stato in carcere
tre mesi. Due anni fa, il padre ha contattato l’FBI, informandoli che il figlio era un musulmano radicale potenzialmente pericoloso.

Dopo brevi indagini, il caso è stato archiviato per mancanza di prove e perché il padre aveva ritirato quanto avevadetto inizialmente contro il figlio.

A nulla sono valse le accuse della moglie diRahami, che ha chiesto la separazione pochi giorni dopo il suo arresto, sostenendo di temere che fosse coinvolto in attività terroristiche. L’FBI non ha
svolto ulteriori indagini, nonostante ci fosse anche la questione dei suoi numerosi viaggi in
Afganistan e Pakistan, due paesi in cui c’è una forte presenza di terroristi islamici.
Questo tipo di indagini affrettate da parte dell’FBI è il risultato delle direttive del
presidente Obama, il quale ha raccomandato più volte a tutte le agenzie
governative di essere estremamente cauti con la popolazione musulmana negli
Stati Uniti. È risaputo da anni, grazie a vari ex agenti dell’FBI e a numerosi
generali, che c’è un grande scontento fra tutti coloro che si occupano di terrorismo
e sicurezza nazionale, dato che si sentono con le mani legate, a causa di un
presidente che non perde l’occasione di difendere “la religione di pace dell’Islam”.
Questa difesa a spada tratta di Obama, che non tiene presente 1.300 di violenza ad
opera dell’Islam contro il mondo non musulmano, è particolarmente
incomprensibile, perché si accompagna sempre ad una predica agli americani,
esortati a non essere intolleranti e razzisti. Tale raccomandazione presume che
intolleranza e razzismo siano molti diffusi nella società americana, che da sempre
accoglie a braccia aperte quanti vengano qui con buone intenzioni e in cerca di una
vita migliore. Si sta ripetendo così la situazione della presidenza di Bill Clinton, il
quale, come rivelato anni fa da Dick Morris, il suo principale consigliere politico,
non voleva assolutamente inimicarsi la popolazione musulmana degli Stati Uniti,
arrivando ad impedire che la CIA, l’ FBI e l’Immigration si scambiassero
informazioni e lavorassero insieme. Quando ci fu il primo attentato alle Twin
Towers di New York nel 1993, Clinton trattò questo attacco terroristico come un
semplice atto criminale e affidò le indagini alla polizia di New York, escludendo la CIA e tutta la rete dei servizi segreti.
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Ora, Obama si rifiuta di usare il termine”terrorismo radicale islamico”, a suo dire “per non offendere i musulmani”, ma
non si fa alcun problema ad attaccare e condannare le forze dell’ordine ogni qual
volta un nero viene ucciso mentre si oppone all’ arresto o attacca un agente di polizia.fbi-2
Rahami è stato catturato a Linden, nel New Jersey, il 19 settembre, a seguito di una
sparatoria con la polizia. A casa sua, gli investigatori hanno trovato degli scritti che
esaltavano il portavoce di ISIS e i fratelli Tsaraev della strage di Boston.
Ad oggi, sembra che Rahami abbia agito da solo, ma le indagini proseguono. Nel
frattempo, due settimane fa, Obama ha ripetuto all’assemblea generale dell’ONU
quello che ha detto più volte negli ultimi anni, ossia che il mondo, pur avendo
tensioni e problemi, è sulla buona strada, cercando di far dimenticare il fallimento
della propria politica estera, che ha permesso la nascita di ISIS, l’espansione del
terrorismo nel mondo intero, la crisi in Siria, le minacce nucleari della Corea del
Nord, la rivendicazione della Cina di acque internazionali e l’invasione della
Crimea da parte della Russia, ormai alleata da anni con l’Iran non solo nella difesa
del sanguinario dittatore siriano, ma anche nella sponsorizzazione del terrorismo
islamico nell’occidente.

01/10/2016

Redazione New York

dott. Sergio Cirelli

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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