Conosciamo Shihan Roberto Latini inventore Ki Jutsu Do (la Via della tecnica per lo sviluppo del Ki, ossia dell’energia vitale). Shihan Roberto LATINI frequenta l’ambiente sportivo fin da tenera età, “praticando” lotta libera..

IL MAESTRO

Shihan Roberto LATINI frequenta l’ambiente sportivo fin da tenera età, “praticando” lotta libera ed è proprio in questo periodo che si avvicina al mondo delle arti marziali attratto dal Karate Shotokan. La sua ricerca interiore lo porta ad interessarsi all’intera galassia del Budo, frequentando i migliori esperti in circolazione, al fine di imparare ad utilizzare nella maniera corretta il “KI” (energia vitale).

Vincere gare in tornei sempre più importanti e seguire Maestri di prestigio, che raggiungeranno poi i vertici del Budo mondiale, lo avvicinano sempre più alla filosofia delle Bushido.

Questo aumenta la sua voglia di conoscenza in materia e lo porta a spingere il suo interesse anche al di fuori del Budo classico, portandolo a cimentarsi in arti da combattimento, quale semi e full contact. Ciò non lo allontana però dalla filosofia di base facendolo applicare anche in discipline non di combattimento ma ugualmente fondamentali, quali yoga, shiatsu, digitopressione, kyusho (punti vitali). Tutto questo impegno lo porta ad ottenere riconoscimenti in tutti i più prestigiosi Enti Sportivi ed a ricoprire cariche federali sempre più importanti.

L’attività di anni nelle varie branche gli ha consentito il conseguimento dei gradi in suo possesso con Maestri di altissimo livello qualitativo e che sono riconosciuti sia a livello nazionale sia internazionale.

A tutt’oggi continua, senza aver mai subito interruzioni, ad insegnare e promuovere le varie Arti Marziali praticate e dalle quali è nato il Ki Jutsu Do, l’arte marziale rivolta alla difesa personale applicata, che ha ottenuto riconoscimenti nazionali e di cui è il fondatore.

LO STILE

Lo stile di arte marziale inventato da Shihan Roberto Latini è il Ki Jutsu Do (la Via della tecnica per lo sviluppo del Ki, ossia dell’energia vitale). Esso si prefigge lo sviluppo psico-fisico dell’individuo e la sua completa realizzazione interiore.

Poiché esso pone marcatamente l’accento sull’importanza dell’energia vitale, deve essere inteso nel senso più filosofico della pratica del Budo, non un insieme di semplici tecniche di combattimento.

Infatti, mentre nelle arti marziali la forza e l’energia sono sviluppate dall’esterno verso l’interno, nel Budo sono sviluppate dall’interno verso l’esterno.

Tale tipo di sviluppo non è solamente fisico, bensì anche mentale ed emozionale al fine di connettere armonicamente tutte le parti della persona, ossia aspetto mentale, emozionale, fisico, per tenere la persona stessa bilanciata ed equilibrata.

Si persegue non l’apparire ma l’essere, con l’applicazione di tecniche che non mirano esclusivamente alla cieca prevaricazione fisica, bensì esprimono una semplicità ed efficacia tali da consentire, a chi le applica, di divenire testimone con l’esempio.

Ciò presuppone l’umiltà dell’accettazione di un determinato insegnamento anche morale, il coraggio in combattimento e, soprattutto, la cosciente accettazione dell’eventuale sacrificio della propria esistenza quale tributo alla difesa di ideali superiori.

Applicando nel campo marziale tale principio il Ki Jutsu Do si basa su un concetto di difesa personale e quindi insegna principalmente ad essere pronti ed a saper reagire ad un attacco attraverso una neutralizzazione che causi il minor danno possibile all’aggressore.

Codificato sulla base delle tecniche delle varie Arti Marziali tradizionali praticate nel tempo dal suo fondatore, unendo anche insegnamenti di altre discipline (sia orientali sia occidentali), esso propone un concetto “diverso” del combattimento che punta soprattutto sulle capacità interiori dell’individuo:

4 attenzione,

4 controllo dell’aggressività,

4 tecnica di risposta commisurata alla tipologia di attacco,

4 sviluppo di velocità, elasticità ed equilibrio.

L’allenamento è strutturato per essere adeguato a sesso, età, forza fisica, atteggiamento mentale del praticante, consentendo così a chiunque di riportarlo nella situazione reale che potrebbe presentarsi e particolare attenzione é riservata:

4 alle caduta,

4 alle armi,

4 ai Kyusho,

4 etc.

Ciò lo rende particolarmente adatto per corsi di difesa personale rivolti ad Operatori di:

4 Forze di Polizia,

4 Forze Armate,

4 Sicurezza Civile.

Per finire, lo possiamo definire una Via che tende più alla conoscenza di sé che alla sopraffazione dell’altro e pone l’esercizio delle arti marziali, attraverso la tecnica, quale mezzo per giungere all’altro passando per il proprio Io.

Il Maestro ha oggi seguenti riconoscimenti:

– 10° dan di Ki Jutsu Do (maestro fondatore e caposcuola);

– 8° dan di Karate Shotokan;

– 7° dan di Kobudo;

– Master di Self Defence;

– 3° dan di Kendo;

– 3° dan di Iaido;

– insegnante di preacrobatica ed Attività Olistiche (Shiatsu, Riflessologia, Yoga, etc.);

– Arbitro Internazionale.

16/03/2014

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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