Valerio Barletta il più giovane Presidente di Municipio (XIV) della Capitale. Questa circostanza la lusinga o ritiene sia un ulteriore aggravio di responsabilità?
Penso sia un segnale importante, indipendentemente dalla mia persona.
In un momento storico in cui i giovani riescono sempre più difficilmente a dare il loro contributo per la crescita della nostra società, avere un Presidente di Municipio di 27 anni spero faccia sentire tutti orgogliosi. Io, da parte mia, so che ho una sfida difficile davanti, ma il grande slancio che sento e la grande partecipazione che si è raccolta attorno alla mia candidatura mi fanno davvero ben sperare. Ce la metterò tutta. Felice del valore aggiunto che spero di portare, ma consapevole del ruolo e del mandato che ho di fronte.

Dott. Barletta ci può illustrare sinteticamente che cosa ha in programma nell’imminente, per il XIV Municipio?

Ho costruito il programma elettorale della coalizione di centrosinistra chiamando a raccolta le forze migliori del territorio. Le associazioni, le forze politiche, sindacali ed i singoli cittadini ed insieme abbiamo posto alla base di ogni pensiero tre parole: trasparenza, legalità e partecipazione. Queste saranno le chiavi attraverso le quali proveremo ad aprire ogni porta. Dai servizi sociali alla scuola, dalle opere pubbliche che attendiamo da anni alla manutenzione degli edifici, dalla cura del verde al rapporto con i quartieri più difficili. Dobbiamo sforzarci di ridare dignità alle periferie abbandonate. Combattere per l’uguaglianza di tutti i cittadini e le cittadine e far crescere il livello culturale della nostra popolazione: solo 185.000 abitanti…
Nelle recenti campagne elettorali è stata tanto proclamata, come punta di diamante dei programmi elettorali, la sicurezza della nostra città. Presidente quanto ritiene importante e se ha in programma di sviluppare le c.d. politiche per la sicurezza nel municipio che presiede?
Solo quando i cittadini si sentono sicuri può esserci lo sviluppo sano al quale le democrazie devono tendere. La sicurezza è stata più volte utilizzata come un cimelio da tirar fuori in momenti cruciali. Io credo invece che sia opportuno costruire da subito un rapporto stretto con le forze di pubblica sicurezza che quotidianamente difendono lo stato democratico così come lo abbiamo conosciuto e con tutte quelle realtà vere che possono concorrere al bene comune. Bisogna fare importanti azioni di prevenzione. Avere una fotografia precisa del nostro territorio e scegliere, prendere decisioni. Evitare azioni estemporanee ed avere un progetto.
Valerio BarlettaIn questo periodo si discute molto sul ruolo della politica nella sua accezione negativa. Quanto secondo Lei è importante la presenza sul territorio per un politco e soprattutto il contatto umano con la gente?
La politica è per me l’arte più bella. Roberto Benigni, alcune settimane fa, l’ha paragonata alla paternità ed ha sottolineato che anche quando un padre sbaglia, non è la paternità ad essere messa in discussione, ma quel padre nel suo ruolo. Abbiamo avuto, e purtroppo stiamo ancora avendo, esempi pessimi all’interno del panorama politico, ma credo che la risposta a questo sia proprio nei territori, nel rapporto con le persone, nella sincerità del confronto. Io voglio ripartire da qui. I cittadini hanno bisogno della politica. Se non c’è la politica c’è il caos, l’anarchia e non credo, a maggior ragione in questo periodo storico, che possiamo permettercelo.
Al di fuori della veste istituzionale, a tu per tu con Valerio Barletta cittadino, in questo clima di grande incertezza per i giovani e i meno giovani, che cosa auspica per il futuro della nostra città?
Io sono nato e cresciuto a Roma. Ho avuto la fortuna di studiare all’estero per un anno e di lavorare per alcuni mesi nel nord Europa. Abbiamo delle potenzialità enormi, che nessuno ha. Dobbiamo prima di tutto riconoscerle e difenderle. I miei coetanei, qualsiasi cosa facciano nella loro vita, qualsiasi ruolo vivano nella società devono essere i protagonisti del rilancio del nostro Paese, a partire dalle città, dai Municipi. Dobbiamo tornare a camminare a testa alta, in Europa e nel mondo e questo lo si fa anche mettendo in discussione qualcosa, anche una parte di noi. Io spero che il Sindaco Marino riesca a dare speranza, fiducia e coraggio. Di questo abbiamo bisogno.

01/10/2013
Cav. Ugo Scialdone

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Di Atlasorbis

Redazione Nazionale

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